cronaca

Agli investigatori ha ribadito che le responsabilità sarebbero dei collaboratori
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Nuovo interrogatorio per Gregorio Fogliani, il re dei buoni pasto arrestato a luglio nell'ambito dell'inchiesta sul crack da oltre 325 milioni della società Qui!Group. Fogliani, difeso dall'avvocato Giuseppe Iannaccone, è stato sentito per oltre quattro ore dall'aggiunto Francesco Pinto e dal sostituto Patrizia Petruzziello. Agli investigatori ha ribadito la sua estraneità, dicendo che le responsabilità del dissesto sarebbero dei collaboratori.

L'inchiesta era deflagrata la scorsa estate.
In carcere oltre a Fogliani erano finiti i due suoi più stretti collaboratori (Rodolfo Chiriaco e Luigi Ferretto), mentre la moglie Luciana Calabria e le figlie Serena e Chiara erano finite ai domiciliari. Le accuse, a vario titolo, sono di bancarotta fraudolenta, truffa ai danni dello Stato, riciclaggio e autoriciclaggio. I finanzieri avevano sequestrato beni mobili e immobili e quote societarie per 80 milioni di euro, compreso le mura del Moody.

Secondo l'accusa, Fogliani insieme ai familiari e ai collaboratori, avrebbe dirottato i proventi della Qui!Group alla societa' "in salute" Azzurra, definita 'il pozzo'. La famiglia avrebbe usato i soldi per spese di lusso.