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L'intervento di ablazione della fibrillazione atriale necessita di tempi procedurali che possono superare anche le tre ore ed è necessaria generalmente una politerapia farmacologica locale e sistemica a scopo analgesico e anestetico per poter sopportare l'intervento. "Grazie all'ipnosi durante l'intervento è possibile ridurre drasticamente l'utilizzo di farmaci anestetici e analgesici e rendere la procedura ancor più tollerata - sottolinea Bacino - L'ipnosi clinica, è ancora oggi poco conosciuta e poco applicata in campo medico e in particolar modo durante le procedure interventistiche cardiologiche a scopo analgesico, ma le sue potenzialità sono straordinarie, in quanto si può ridurre al minimo l'utilizzo dei convenzionali farmaci e inoltre la procedura è resa molto più tollerabile".
"L'ipnosi in elettrofisiologia - dice Bacino - è senza dubbio una novità a livello internazionale e il suo utilizzo sempre più estensivo potrà migliorare drasticamente il lavoro quotidiano del cardiologo interventista". L'ablazione della fibrillazione atriale è un intervento all'avanguardia nel campo della cardiologia interventistica che consente di curare gli episodi di aritmia e consiste nell'effettuare, attraverso il cateterismo cardiaco partendo dalle vene femorali, la deconnessione elettrica delle vene polmonari all'interno dell'atrio sinistro del cuore mediante l'utilizzo di energia a radiofrequenza determinando una modificazione stabile delle caratteristiche elettriche del cuore.
IL COMMENTO
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