Sabato gli agenti della polizia locale del centro sono riusciti a fermare un veicolo che poco prima sì era sottratto all’alt in Viale Brigate Partigiane a Genova. Il mezzo era guidato da una donna che si è mostrata subito in stato di agitazione. A bordo c’erano i tre figli minori. La guidatrice ha dato in escandescenze e ha fornito un nome falso agli agenti. Accompagnata negli uffici di piazza Ortiz per risalire alla sua vera identità, la donna ha continuato a tenere un atteggiamento poco collaborativo.
Nel frattempo il magistrato del tribunale dei minori ha disposto che i parenti fossero affidati a un parente della donna, il cui marito e padre dei bambini è attualmente in carcere. I piccoli sono stati quindi affidati alla nonna materna. Sono stati allertati i Servizi sociali del Comune. La donna è stata denunciata per resistenza a Pubblico ufficiale, sostituzione di persona e false generalità. Sono stati sempre gli agenti del I distretto, il 9 gennaio scorso, a Intervenire in via Archimede, spostandosi dal cantiere del Bisagno dove erano stati comandati con altri colleghi per la viabilità dei cantieri. A chiedere l’intervento della polizia locale sono stati alcuni passanti che hanno denunciato che una donna incinta veniva picchiata da un uomo. La donna ha denunciato di essere stata picchiata dal marito, un nigeriano suo connazionale, che è stato fermato e accompagnato presso la sede del reparto Giudiziaria in piazza Ortiz per l’identificazione.
La donna, scortata da personale femminile del Corpo, è stata invece portata presso il pronto soccorso dell’ospedale Galliera per le cure del caso. È stata informata della possibilità di rivolgersi a un centro anti violenza per ricevere aiuto e assistenza. Secondo il risultato delle indagini, la donna ha fatto irruzione nella casa di un amico del marito dove questi aveva preso residenza appena saputo che la moglie era rimasta incinta. La futura madre aveva scoperto il consorte in inequivocabili atteggiamenti con un’altra donna e aveva cominciato a dare in escandescenze. Il marito l’aveva presa per i capelli trascinandola, secondo quanto dichiarato dalla donna, per diversi piani di scale fini alla strada, dove la polizia locale l’ha sottratta al pestaggio. Diversa la versione dell’uomo che anche lui si è fatto refertare in ospedale: sostiene di essere stato aggredito e di essersi solo difeso. I fatti sono perseguibili solo a querela di parte: decideranno le parti in causa se sporgere querela.
cronaca
Madre con tre figli a bordo non si ferma all'alt, bloccata va in escandescenza
Denunciata per resistenza a pubblico ufficiale
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