Concluse le verifiche dei tecnici incaricati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sulle autostrade liguri. L'Ufficio ispettivo territoriale del Mit ha verificato la funzionalità strutturale dei viadotti Nervia, Val Sorba e Sasso, in provincia di Imperia, nel tratto di A10 Genova - Ventimiglia gestito da Autofiori. "Le condizioni dei tre viadotti non hanno presentato criticità tali da richiedere limitazioni al transito dei veicoli o variazioni alla viabilità.
È stato riscontrato un grado di deterioramento contenuto che, come tale, non desta alcuna preoccupazione né particolari problematiche", scrive il Mit. "Risolta anche la variazione notturna alla viabilità imposta sul viadotto Veilino dell'autostrada A12 Genova - Livorno per interventi, già conclusi, di ripristino della parte centrale dell'impalcato. In questo caso i sopralluoghi hanno reso necessario l'adozione di un piano preventivo di emergenza e monitoraggio di eventuali movimenti del suolo, da attivare in caso di allerta meteo emanate dalla Protezione civile regionale", si legge in una nota.
"Esclusi problemi di staticità per il viadotto Rovena, allo svincolo di Genova Est in A12 dove però i sopralluoghi hanno reso necessario l'adozione di misure temporanee di regolazione del traffico quali il restringimento delle corsie e una distanza minima di 50 metri tra le vetture". "Nessuna restrizione di traffico né criticità strutturale invece per i viadotti Bisagno e Recco". "Ispezioni concluse anche sui viadotti Scrivia Pietrafraccia e Scrivia Arnasso, nel tratto genovese dell'Autostrada A7 Genova - Milano dove l'ammaloramento riscontrato rende necessario l'avvio di lavori di ripristino, per ora non accompagnati da limitazioni di traffico.
Ad Autostrade per l'Italia è stata richiesta un'analisi costi benefici per confrontare la spesa manutentiva che si dovrebbe sostenere nei prossimi trenta anni per mantenere l'opera in esercizio, con quella legata ad una eventuale demolizione e ricostruzione". Per tutti i viadotti, comunque, "sono state disposte verifiche di sicurezza in osservanza della normativa vigente i cui esiti consentiranno di acquisire un'informazione puntuale sulla funzionalità delle infrastrutture e sugli interventi di manutenzione da programmare".
CROLLO IN GALLERIA IN A26 - Il crollo del materiale dalla volta della galleria Bertè sull'autostrada A26 Genova-Alessandria-Gravellona Toce, il 30 dicembre, era forse prevedibile in base alle ispezioni fatte. Se così fosse, potrebbe essere contestato il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti, come già avvenuto per il crollo del Morandi. L'ipotesi di reato è al vaglio del pubblico ministero Stefano Puppo al quale è stato affidato il fascicolo per il crollo. Al vaglio del magistrato c'è anche il mancato adeguamento alla direttiva europea sulla sicurezza dei tunnel di lunghezza superiore ai 500 metri. Diverse le questioni da sciogliere: la mancata attuazione delle disposizioni di mitigazione del rischio, disposte dalla commissione del Consiglio superiore dei lavori pubblici, che tipo di conseguenze penali potrebbe avere? E ancora: se con il crollo del materiale si fosse creata una situazione di rischio per gli utenti, cosa sarebbe potuto succedere? I militari del primo gruppo della guardia di finanza hanno intanto ricostruito la catena delle persone che hanno avuto a che fare con la galleria. Quei nomi potrebbero finire presto nel registro degli indagati.
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Autostrade, concluse le ispezioni del Mit: limitazioni sul viadotto Rovena
Sul ponte dello svincolo di Genova Est restringimento di carreggiata e mezzi a 50 metri di distanza
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