
"Noi abbiamo chiesto modifiche sostanziali a un bando che non offre garanzie alla tenuta occupazionali e ora la scelta deve essere politica. Se vogliono garantire il lavoro devono accogliere le nostre modifiche o revocare il bando", spiega Eugenio Iacquinandi, di Uiltucs. "La situazione interessa circa 250 persone molte sono donne ma non dobbiamo dimenticare che in questi appalti spesso ci sono famiglie intere, marito e moglie che lavorano per la stessa azienda, e questo crea un problema ancora maggiore", sottolinea Roberta Morando, di Fisascat Cisl.
L'assesssore alla Sanità Sonia Viale, che aveva incontrato i lavoratori al termine della protesta in consiglio regionale, si era detta pronta a un nuovo approfondimento. "Se la pubblica amministrazione si mette nell'ottica di venire incontro alle esigenze dei lavoratori, con misure premianti per chi tutela i posti di lavoro siamo già a metà dell'opera. Bisogna che gli enti pubblici la smettano di esternalizzare i servizi per disfarsi del problema. La politica non si deve girare dall'altra parte", conclude Simona Nieddu, segretaria Filcams Cigl.
IL COMMENTO
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