cronaca

Le operazioni di rimozione si sono rivelate complesse a causa della profondità
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Una "rete fantasma" lunga oltre 500 metri, abbandonata sui fondali al largo della Baia del Silenzio di Sestri Levante, è stata recuperata dai sommozzatori del V Nucleo Operatori Subacquei della Guardia Costiera di Genova, con il supporto logistico/operativo dell'Ufficio circondariale marittimo di Santa Margherita Ligure e dell'Ufficio locale marittimo di Sestri Levante. L'attrezzo, la cui presenza era stata segnalata al locale distaccamento della Capitaneria di porto dai subacquei del gruppo Nucleo Sommozzatori di Protezione Civile di Milano "S.Rossi", risultava ancora in posizione di "armamento", e continuava quindi a esercitare la propria azione di cattura.


Le operazioni di rimozione, si sono rivelate tecnicamente complesse, a causa della profondità operativa di circa 40 metri. Una volta portata a terra, la rete abbandonata, in accordo con il Comune di Sestri Levante, è stata conferita a una ditta specializzata, per essere smaltita come rifiuto speciale. L'attività descritta rientra nell'ambito di una campagna nazionale condotta dal Comando Generale delle Capitanerie di porto, su mandato del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per liberare i fondali dalla presenza delle "reti-spettro" che, realizzate in materiale plastico, danneggiano l'ecosistema marino, oltre a rappresentare un pericolo per i subacquei e per la sicurezza della navigazione in generale. L'operazione proseguirà in tutto il Tigullio.