"Non ho paura di prendere il coronavirus ma dell'esaurimento nervoso sì, vivere in dieci metri quadri è difficile. Sto bene, mi hanno misurato la febbre, non possiamo farci niente c'è solo da aspettare, certo avrei voluto aspettare a casa mia...". Uno degli ospiti obbligati alla quarantena dopo il caso di Coronavirus segnalato nell'albergo di Alassio racconta la sua situazione e la difficoltà nel trascorrere le ore rinchiuso in pochi metri quadrati. Non c'è particolare timore nelle sue parole solo un po' di apprensione e voglia di tornarsene a casa. E' una mattina di fine febbraio soleggiata e anche i residenti di Alassio passeggiano lungo le vie un po' incuriositi per quanto accaduto.
"Mi fa impressione vedere queste transenne, vedere i dipendenti chiusi, quelli con le tute, non mi mette timore ma un po' di ansia sì". Il giorno dopo il primo caso risultato positivo al test sul Coronavirus i cittadini di Alassio si ritrovano con gli occhi dei media locali puntati, questa volta non per le bellezze turistiche e il mare. Davanti all'hotel 'Bel sit' e 'Al Mare' ci sono le transenne che vietano a tutti l'ingresso e l'uscita dalle strutture messe in quarantena. Ci sono i turisti in giro per Alassio, nel giro incontriamo un residente di Bergamo nel Ponente insieme a una comitiva, lui è ospitato in un altro albergo della città: la vita è la stessa, l'uscita, il caffè, il giornale, tutto normale, apparentemente, se non fosse che lì a pochi passi ci sono le transenne e la gente in quarantena che osserva tutti dalle finestre e dai balconi dei due alberghi.
"Come tutti gli anni veniamo qua - dice il turista di un altro albergo che incrociamo per la strada -. Noi dobbiamo tornare domenica, speriamo non accada più nulla. Come noi partiamo poi al nostro posto dovrebbe arrivare un'altra comitiva, invece hanno bloccato tutto". Un po' di dispiacere per quello che è successo lo raccontano anche i residenti di Alassio. "Dispiace che sono venuti per stare al sole e ora si trovano dentro l'albergo impossibilitati a uscire" ci spiega una signora indicando l'hotel Bel sit. Non hanno però cambiato le abitudini gli alassini, un po' di attenzione in più ai piccoli particolari ma nessun stravolgimento. La vita va avanti. "Mi spaventa tutto quello che vedo scritto, su facebook, sui social in generale, c'è una informazione pesante, bisogna invece seguire gli esperti" ci racconta un altro residente.
cronaca
Dall'hotel in quarantena: "Non temo il Coronavirus ma l'esaurimento nervoso"
La vita ad Alassio il giorno dopo il primo caso positivo in Liguria
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