
Dunque da un lato “il decreto prevede restrizioni per prevenire il contagio di Coronavirus, ma dall’altro il Ministero obbliga i genitori ad affollare i centri medici per avere la certificazione. Da medico avrei voluto che la nostra categoria venisse interpellata prima di prendere questa decisione”, spiega il presidente dell’Associazione. Per chiarire meglio la situazione, Ferrando spiega che “il bambino che rientra a scuola il 2 marzo non ha l’obbligo di certificazione medica perché la sospensione delle attività didattiche è stata preventiva. Ma se il bambino non è andato a scuola prima dell’ordinanza allora necessita del certificato medico”, conclude Ferrando.
Tra le altre misure previste dal decreto emanato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, la sospensione delle gite scolastiche, sia i viaggi di istruzione sia le uscite o i progetti di scambio e gemellaggio fino al 15 marzo per le scuole di ogni ordine e grado.
IL COMMENTO
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