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L'Autorità garante della concorrenza e del mercato scende in campo contro le società
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 L'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato interviene sul caso dei rimborsi agli abbonati in caso di gare a porte chiuse, reintegro economico negato da 10 società di A su 20, tra cui Genoa e Sampdoria, per effetto di una specifica clausola vessatoria fatta sottoscrivere al momento dell’acquisto della tessera stagionale.
Da quasi un anno, l'Autorità Antitrust ha puntato la lente sulle società calcistiche professionistiche, perché si allineino all’esigenza collettiva di tutelare il diritto degli abbonati a un risarcimento pieno quando è impedito loro di vedere la partita allo stadio. L’istruttoria dell’Antitrust torna di attualità ora che il mondo del calcio chiude ai tifosi le porte degli stadi fino al 3 aprile 2020, per decreto del presidente del consiglio dei ministri, in ragione dell’emergenza Coronavirus.


Nello scorso gennaio, ancor prima ancora che l’allarme sanitario si manifestasse in tutta la sua gravità, l'Autorità Antitrust aveva aperto una formale istruttoria su nove club di Serie A. Tra questi c'è anche l'Atalanta che però, in queste ore, sta rimborsando i biglietti della partita con il Sassuolo (in calendario per il 23 febbraio, poi rinviata al 18 marzo). La società nerazzurra va incontro alle richieste dei tifosi, così come sta facendo l’Udinese ed è probabile che il resto dei club di A si allinei alle due capofila.
Da rivedere anche la regola, stabilita da alcuni club, della perdita della prelazione per la stagione successiva nel caso di presenza allo stadio per meno di 10 gare. La situazione eccezionale dovrebbe produrre auspicabili deroghe a tale disposizione.