Il coronavirus ha un suono, sì, è quello della sirene delle ambulanze che sempre più spesso fanno avanti e indietro tra case e ospedali. Gli ultimi numeri in Italia parlano di 8372 pazienti ricoverati con sintomi, in terapia intensiva 1518. Nelle città vuote il via vai delle ambulanze a sirene spiegate risuona in modo frenetico. Nelle ultime 24 ore in tutto il Paese si registrano 946 ricoverati in più (Dati aggiornati al 14 marzo 2020).
Se puntiamo lo sguardo solo sulla Liguria lo scenario in proporzione ai casi è uguale e i dati dimostrano come l'aumento nel corso dei giorni sia stato vertiginoso: Il 5 marzo gli ospedalizzati negli ospedali della regione erano 14, dopo dieci giorni sono diventati 275. Solo nelle ultime 24 ore i ricoverati sono aumentati di 105 unità. Numeri che valgono solo per i casi risultati positivi, poi ci sono tutti quelli trasportati come sospetti e poi risultati fortunatamente negativi. Chi abita vicino agli ospedali dedicati alla gestione dell'emergenza coronavirus non avrà potuto fare a meno di notare l'intensificazione della frequenza delle ambulanze che vanno di fretta a portare pazienti bisognosi di cure nei centri sanitari.
Un lavoro sfiancante e senza sosta che tiene impegnati tutti gli operatori sanitari che in queste ore devono fare i conti con la carenza di mascherine e dotazioni adatte a gestire l'emergenza (LEGGI QUI). Ogni nuovo viaggio delle ambulanze prevede la sanificazione della stessa, con la pulizia attenta di tutto il mezzo, esterno e interno. Anche questo un lavoro che non può certo essere rimandato. Numeri che nelle prossime ore e nei prossimi giorni sono destinati a crescere. Gli effetti delle misure restrittive e delle chiusure imposte dal Governo, spiegano gli esperti, si dovrebbero vedere solo a partire dalla metà-fine settimana prossima.
"Al momento sul territorio genovese c'è un'ambulanza dedicata messa a disposizione dalla croce bianca, vista la situazione nei prossimi giorni potrebbero diventare tre, quattro - spiega Lorenzo Risso, presidente Anpas Comitato Regionale Liguria -. Da quando è partita l'ambulanza dedicata abbiamo fatto 115 trasporti, fortunatamente non tutti i pazienti risultano positivi". In questo senso è importantissimo il lavoro di sanificazione fatto alle ambulanze, un lavoro certosino che si svolge all'ospedale San Martino di Genova per le ambulanze che servono il territorio cittadino. "Un aspetto che riguarda i pazienti trasportati e anche gli operatori sanitari impegnati" spiega ancora Risso.
Anche dal presidente regionale di Anpas arriva l'appello all'urgenza del reperimento delle mascherine: "Non bisogna mai dimenticare che gli operatori sono il primo anello di congiunzione con i pazienti e per questo è fondamentale il loro approvvigionamento". Qualcuno a Ospedaletti, nell'Imperiese, ha pensato di rubare il materiale sanitario in dotazione alle pubbliche assistenze, sul caso indagano i carabinieri (LEGGI QUI). In totale solo a Genova sono una quarantina le ambulanze operative e impegnate nel servizio di primo soccorso con volontari e infermoeri operativi e al lavoro tra le diverse croci operative nel territorio cittadino.
Ma nel silenzio delle città vuote, il suono angosciante, del Coronavirus si sente sempre più spesso, aumentato anche dalle poche macchine in movimento in queste ore. La facilità del contagio del coronavirus è l'elemento più preoccupante e i posti in terapia intensiva iniziano a scarseggiare, è il caso ad esempio della Lombardia. Lì il governatore Fontana ha lanciato l'allarme sulla disponibilità. Rinnovato a tutti l'appello a restare a casa e non muoversi se non per i motivi eccezionali previsti dal decreto della presidenza del consiglio.
IL COMMENTO
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