
"E' un momento terribile, teniamo duro. La preoccupazione va a tutti i dipendenti, pensiamo ad esempio agli stagionali che sono fermi da ottobre - prosegue Pilati che aspetta dal Governo misure e contribuiti idonei a non far sopperire tutti i lavoratori del comparto turismo che sono circa 20 mila in Liguria -. Devono arrivare dei liquidi. Servirebbe una disoccupazione di almeno sei mesi, una cassa integrazione in deroga. Poi c'è da pensare anche a chi possiede uno stabilimento balneare, anche loro aspettano di poter ricominciare a lavorare il prima possibile".
A causa dello scoppio della pandemia e con il mondo coinvolto nelle misure restrittive numerose prenotazioni sono già saltate. "Le prenotazioni arrivate da dicembre ai primi di febbraio erano quelle dei vecchi clienti, quelle fino a giugno sono già state disdette, così come tutti i pullman. Tengono abbastanza ancora le prenotazioni di luglio, agosto e settembre, speriamo di uscire al più presto da questa situazione e quindi che quelle prenotazioni vengano incrementate. Di solito facciamo in Liguria 14 milioni di presenze, quest'anno andrebbe ancora bene chiudere a 7 milioni".
IL COMMENTO
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