cronaca

Ridotto il consumo di pesce, settore in crisi in molte regioni
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Il calo dei consumi di pesce, la chiusura dei ristoranti per il prolungarsi dell'emergenza sanitaria e le alte temperature primaverili potrebbero mettere a repentaglio quest'anno impepate e saute' di cozze, tra i prodotti piu' amati degli italiani. Le produzioni degli allevamenti, infatti, stanno raggiungendo velocemente la taglia commerciale, ma le vendite di pesce stentano a ripartire, essendo un prodotto che si mangia solitamente fuori casa e gli operatori temono il peggio. E questo praticamente negli impianti di mitilicoltura un po' di tutta Italia, Liguria in primis.

L'attività della Cooperativa Mitilicoltori Spezzini subisce la crisi e prova a riadattarsi alla situazione spostandosi sulla strada. "Stiamo programmando la settimana di consegne - spiega Federico Pinza -, c'è stata subito una buona richiesta. Lo facciamo per dare un servizio sapendo che non cambierà la realtà difficile di questo periodo. A marzo abbiamo una calo di fatturato del 35-40% e aprile sarà anche peggio. Se penso a cosa fu il periodo di Pasqua dello scorso anno... senza ristorazione e turismo penso che sarà facile perdere il 50% di volume d'affari".

Oltre alla Liguria sono in difficoltà
anche Emilia Romagna, Veneto, Campania, Puglia, Sardegna e Lazio. Un male, quello dei consumi ittici rallentati, che tocca anche altre specie di stagione, come le acciughe pescate con le lampare lungo le coste di Liguria, Toscana e Sicilia o le seppie catturate con le nasse. A soffrire sono proprio le produzioni stagionali tipiche di questo periodo primaverile che quest'anno potrebbero rimanere al palo, come sottolinea la Fedagripesca-Confcooperative.

Un settore forte, quello della mitilicoltura, dove l'Italia produce oltre 63 mila tonnellate di cozze all'anno, coprendo i due terzi della produzione comunitaria. Per cercaredi dare respiro al settore nella prima Commissione consiliare regionale la costituzione di un fondo di 1 milione di euro per aiutare le aziende dei comparti agricoltura e pesca. Il fondo è stato voluto dall’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca, Stefano Mai.