cronaca

Avanti i lavori nel maxi cantiere della ricostruzione
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Iniziato poco prima delle 20 di lunedì sera, si è concluso questa notte, intorno alle 01.15 il varo della penultima campata del nuovo ponte per Genova. I tecnici del consorzio formato da Salini Impregilo e Fincantieri Infrastructure hanno portato in quota anche questa nuova campata, posizionata tra le pile 2 e 3 nel lato di Ponente del maxi cantiere per la ricostruzione. Con questa operazione si inizia a vedere il traguardo finale della struttura ormai quasi interamente visibile nello skyline della città


Il nuovo ponte supera così i 1000 metri sui 1067 totali. La campata P2P3, 44 metri per un peso di circa 940 tonnellate, è stata varata con i carter laterali. L’impalcato è stato sollevato con il sistema degli strand jack installati sulle pile. L'operazione di sollevamento in quota era a rischio  a causa delle previsioni meteo che davano forte vento su Genova. Alla fine però anche questo ulteriore passo è stato compiuto e il traguardo finale appare sempre più vicino. L'obiettivo della struttura commissariale comndata dal sindaco di Genova Marco Bucci è conlcudere la realizzazione completa dell'impalcato entro aprile, la data indicata potrebbe essere quella di martedì 28 aprile. Poi resterebbe solo da sistemare tutti i lavori sopra il ponte come ad esempio l'asfaltatura gli altri dettagli e quindi poter avviare i collaudi necessari a dare l'ok definitvo. Obiettivo è rendere il nuovo ponte transitabile entro la fine della primavera.    

Per l'ingegnere Massimo Mascia, coordinatore della progettazione delle opere civili dell'ufficio tecnico di Salini Impregilo, il nuovo viadotto "è' una struttura che risente di effetti termici. Il suo 'respiro tecnico' avviene con la variazione della temperatura. Si avvicina e si allontana dai giunti posti sulle 'spalle'. Essendo una struttura molto lunga (1.067 mt, ndr) questi movimenti incidono sul giunto stradale fino a 80 cm. Si puo' accorciare o allungare". Per questo gli appoggi "sono progettati ad hoc con dispositivi che consentono il movimento contenendo entro valori molto bassi le sollecitazioni trasmesse alle sottostrutture".

E proprio qui sta una delle applicazioni ingegneristiche più interessanti, messa in opera per la prima volta in Italia su una struttura così lunga. Si tratta di speciali 'cuscinetti' sferici di enormi dimensioni, supersfere da quasi due metri di diametro pesanti 8 tonnellate e mezzo, completamente in acciaio rivestito di speciali materiali a basso attrito che si chiamano 'friction pendulum'. Sistemati grazie a enormi piattaforme sospese tra la pila e l'intradosso dell'impalcato (ovvero la struttura sottostante l'asse viario, ndr) "consentono al ponte di 'respirare' regolarmente e liberamente e, in caso di sisma, di muoversi con bassi valori di sollecitazione" svincolando in un certo senso i movimenti che provengono dai movimenti del terreno.