I numeri sono confortanti e dal primo aprile i dati su ospedalizzati e persone ricoverate in terapia intensiva in costante calo. Il picco stato raggiunto il 31 marzo con 1153 persone ricoverate, oggi sono 384 (769 in meno). Altro numero importante e da tenere sotto osservazione quello legato alle persone ricoverate in terapia intensiva ovvero chi ha bisogno di cure importanti e urgenti. Il margine oggi largo. Il 31 marzo e il primo aprile si raggiunto il picco con 179 ricoverati, oggi sono 24 (155 in meno). A disposizione in tutta la Liguria 202 posti di terapia intensiva cos suddivisi secondo i dati forniti da Alisa: in Asl 1: 30; Asl 2: 33; Asl 3: 25; all'Evangelico: 8; al San Martino: 47; al Galliera: 21, in Asl 4: 10 e infine in Asl 5: 28. I dati aggiornati al 17 maggio parlano di 5 persone ricoverate in terapia intensiva in Asl 1; 5 in Asl 2; 3 al Villa Scassi; 7 al San Martino; nessuno al Galliera, all'Evangelico e al Gaslini; nessun ricoverato in terapia intensiva nemmeno nella Asl 4 del Tigullio mentre sono 4 i ricoverati in terapia intensiva della Asl 5 Spezzina.
Di conseguenza a disposizione ci sono 178 posti. "Da quattro settimane non ricoveriamo pi nessuno in terapia intensiva al San Martino" ha spiegato appena venerd scorso Matteo Basetti, direttore della clinica di Malattie Infettive dell'ospedale San Martino di Genova. Alcuni reparti Covid sono stati chiusi. Ora con la Liguria che ripartita quasi completamente resta da vedere nelle prossime settimane quale sar l'andamento. Da una parte c' la conoscenza acquisita in questi due mesi, dall'altra gli insegnamenti sulle regole da tenere per evitare un nuovo aumento della curva, e ancora le norme comunque imposte che da seguire all'interno dei luoghi chiusi.
DATO RT IN LIGURIA - In Liguria il dato Rt 0,46. Si tratta del parametro che rappresenta il cosiddetto 'numero di riproduzione di base', cio il numero medio di infezioni secondarie causate da ciascun individuo infetto. A differenza dell'R0, l'Rt descrive il tasso di contagiosit dopo l?applicazione delle misure atte a contenere il diffondersi della malattia. R0 descrive lo stesso dato ma a inizio epidemia. Il dato stato fornito dal ministero della Salute sulla base dei calcoli effettuati dall'Istituto superiore di sanit sulle regioni italiane.
LO STUDIO DEL SAN MARTINO: IL 14% ABITANTI CITTA' METROPOLITANA GENOVA POSITIVI AL COVID-19 - Nella Citt Metropolitana di Genova circa il 14% della popolazione avrebbe contratto il Covid-19. E' questo il risultato effettuato da uno studio dell'Universit del capoluogo ligure. Il gruppo di lavoro coordinato dalla Cattedra di Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino ha sottoposto a test immunologico cromatografico qualitativo (TICQ) 4694 persone di et media di 59 anni, tra popolazione generale, operatori sanitari e ospiti delle strutture di assistenza sanitaria. Il test risultato positivo in 765 soggetti (16%), raggiungendo il 25% tra gli ospiti delle Rsa e il 18% tra i soggetti con sintomi pregressi o che avevano avuto contatto con soggetti Covid-19 (18%). Di fatto la stima della ricerca parla di 120mila persone all'interno della Citt Metropolitana di Genova che avrebbero avuto il coronavirus su un totale di oltre 860mila abitanti. Ovvero il 14% circa. I dati della ricerca mostrano una netta differenza geografica con prevalenza di test positivi fra gli abitanti dell'area di Ponente (Genova centro) rispetto a quelli del levante (Tigullio) per tutti i sottogruppi.
DISTANZIAMENTO FISICO NELLA NUOVA FASE - In Italia raccomandato il distanziamento di un metro (seguendo le raccomandazione dell'Oms), che raddoppiano quando si fa sport. Francia e la Spagna hanno stabilito la stessa distanza di sicurezza adottata dall?Italia. Negli Stati Uniti (seguendo il Cdc) e in Gran Bretagna la distanza di due metri. In Germania 1,5 metri.
Il direttore della Clinica Malattia Infettive del San Martino Matteo Bassetti fa chiarezza sulla distanza fisica di sicurezza da mantenere per evitare il contagio. "E' meglio un metro oppure due? Le goccioline respiratorie emesse parlando dovrebbero cadere a terra senza raggiungerci se stiamo almeno a un metro di distanza dagli altri. Quando si tossisce e starnutisce, le stesse goccioline possono arrivare a una distanza anche di 7-8 metri, ed per questo motivo che si raccomanda di farlo nel gomito o ancora meglio in un fazzoletto usa e getta. Indossando le mascherine, il rischio di contagio si abbassa ulteriormente. Quindi che sia un metro oppure due, l?importante mantenerle queste distanze, senza dimenticare di indossare la mascherina, soprattutto nei luoghi chiusi e quando prescritto, e lavarsi le mani spesso e accuratamente".
GUANTI ANCHE NO - Decisamente crtica la posizione dell?infettivologo del Policlinico San Martino quando si parla dell'uso dei guanti: ?Anche l'Oms ha ribadito che non servono a prevenire il contagio quando usati per andare a passeggio o se portati consecutivamente durante la giornata. Lasciamo i guanti agli operatori sanitari che ne hanno e ne avranno veramente bisogno" spiega Bassetti.
IL COMMENTO
"Breathe": la politica ha il dovere di ricordare i giorni del Covid
Il docufilm sul Covid, una lezione per la giunta che deve rifare la sanità