"E poi vorrei un aperitivo in centro". Su Instagram in questi due lunghi mesi i giovani hanno espresso i desideri di cosa avrebbero voluto fare una volta finita la quarantena. Poi dal 18 maggio, via libera agli incontri con gli amici, alle uscite senza autocertificazione e anche agli aperitivi, sempre mantenendo le distanze di sicurezza. Mentre le foto della movida a Padova o i Navigli a Milano hanno fatto il giro del web, a Genova e in Liguria c'è ancora un po' di incertezza su come funzionino le cose.
"Posso andare con degli amici? Con quanti? Come funziona, devo fare la fila fuori?": questi sono alcuni degli interrogativi che girano nelle chat di Whatsapp in vista del primo weekend a Genova post lockdown. Alcuni locali sono ancora chiusi per adeguare i propri spazi alle nuove linee guida stabilite dal Governo. Altri, invece, hanno già ampliato i propri dehors nella speranza di poter ospitare più clienti possibili. Ma c'è un po' di titubanza tra chi ha aperto, tanto che molti hanno deciso di anticipare l'orario di chiusura per poter pulire adeguatamente gli spazi in vista del giorno dopo. Così in tanti hanno preferito vedersi tra le mura domestiche o aspettare il fine settimana. Ma non bisogna dimenticare che c'è chi tra lezioni online, smartworking e la sessione estiva in arrivo in questi giorni resta volentieri a casa ancora per un po'.
Vedersi in un bar o un ristorante in sicurezza, in realtà, è abbastanza semplice se si osservano alcune attenzioni. Prima di tutto, è consigliabile prenotare per assicurarsi anche in quante persone si può stare allo stesso tavolo, dato che ogni posto in base alla disponibilità che ha può avere regole diverse. In questo modo, il locale può chiedervi già se siete familiari o amici e segnarsi un vostro recapito telefonico così che possa inserirlo nel registro presenze da conservare per i 14 giorni successivi. Se si è conviventi, si possono non tenere le distanze, altrimenti è obbligatorio e il titolare è tenuto a far rispettare le regole (LEGGI QUI).
Una volta arrivati al proprio tavolo, ci si può togliere la mascherina, anche a Genova dove è diventata obbligatoria ovunque. Ci si siede rigorosamente a distanza, non soltanto dagli altri, ma anche ad almeno un metro e mezzo da chi vi accompagna. Per ordinare c'è chi è già riuscito a creare un menu virtuale da visualizzare sullo smartphone, chi lo recita a voce e chi ancora porta quello cartaceo tradizionale. Ma dopo averlo sfogliato, si può subito ricorrere al gel disinfettante. Niente buffet per il momento, ma ci si sta attrezzando con i plexiglass per la prossima settimana. Per pagare, invece, pallini rossi o riquadri con lo scotch in alcuni locali, in modo tale da poter fare la fila sempre rispettando il distanziamento sociale. Osservate queste semplici attenzioni, è tutto come prima, dal drink al piattino al tavolo. O quasi tutto, dato che alcuni in questi primi giorni hanno scelto di abbassare i prezzi nella speranza di poter riaccogliere i propri clienti. Ma rigorosamente a distanza.
cronaca
Aperitivi in Liguria dopo la fine del lockdown, istruzioni per l'uso
Alcune attenzioni per vedersi in sicurezza all'interno dei locali
2 minuti e 37 secondi di lettura
TAGS
TOP VIDEO
Lunedì 25 Novembre 2024
Pirondini: "A Grillo dico grazie, non riesco a immaginare un Movimento senza di lui"
Lunedì 25 Novembre 2024
Violenza donne, l'avvocato penalista: "Ecco come funziona il codice rosso"
Lunedì 25 Novembre 2024
Il medico risponde - Influenza e Covid, cosa ci aspetta nelle prossime settimane?
Domenica 24 Novembre 2024
Il docufilm sul Covid, una lezione per la giunta che deve rifare la sanità
Ultime notizie
- Ancora pioggia sulla Liguria, poi il miglioramento: le previsioni 3BMeteo
- Bellini geologo super tifoso della Samp: "Impossibile prevedere disastri del Doria"
- Sinistra civica e liberale, pressing sulle Primarie a Genova
- Ladri piromani danneggiano sette auto a Bolzaneto
- Coppia accoltellata sulla funicolare: "Nessuno ci ha aiutato"
- Tari a Genova, Bucci annuncia: "Sarà calcolata in base a quanti rifiuti ciascuno produce"
IL COMMENTO
"Breathe": la politica ha il dovere di ricordare i giorni del Covid
Il docufilm sul Covid, una lezione per la giunta che deve rifare la sanità