
"Questa scelta cade a proposito dato che il prossimo anno verranno celebrati i 90 anni dalla morte di Boldini", spiega il professor Leo Lecci, docente di storia dell'arte contemporanea all'Università di Genova. "Boldini e Monet si sono anche incontrati a Parigi nel corso delle loro vite, il primo è stato un grande ritrattista, mentre il secondo un grande ritrattista e vedere le loro opere qui insieme permette di costruire un dialogo e di scoprire un altro capitolo della storia dell'arte di quegli anni".
L'idea, unica nel suo genere e realizzata in Italia per la prima volta, fa di necessità virtù, rendendo l'esperienza di poter godere dell'arte in solitudine un'occasione irripetibile. Ognuno, inoltre, potrà scegliere la colonna sonora della propria visita. "Non è facile misurarsi da soli con un grande capolavoro", commenta Serena Bertolucci, direttore di Palazzo Ducale. "Per questo si potrà scegliere se lo si preferisce incontrare in silenzio, accompagnati dalla guida di Leo Lecci o dallo stesso Monet, a cui Luca Bizzarri ha prestato la voce, che racconta come è nato il quadro che avrete davanti. O ancora si può entrare in contatto con l'opera ascoltando una playlist di musica contemporanea curata dal grande Ivano Fossati".
Un segnale importante di ripresa per il mondo della cultura, che apre le porte in totale sicurezza, grazie alla misurazione di temperatura, il mantenimento delle distanze e l'obbligo di mascherina. L'esperienza, però, prosegue anche al di fuori della mostra grazie ad un catalogo del tutto innovativo. "Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno partecipato", è felice Luca Bizzarri, presidente della Fondazione Palazzo Ducale. "Fossati ha abbinato una canzone da ascoltare guardando le 'Ninfee', Carlo Cracco ci ha regalato una delle sue ricette, mentre Sandro Veronesi ha abbinato un'opera di Proust".
IL COMMENTO
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