In audizione alla Commissione lavori pubblici del Senato, dove è in corso un'indagine conoscitiva sulle concessioni autostradali, la Corte dei conti ha spiegato e ribadito testualmente che "la Convenzione madre dal punto di vista tecnico è illegittima, perché non ha superato il vaglio della Corte dei conti".
I giudici contabili, ancora testualmente, hanno aggiunto che "nel 1997 fu ricusato il visto sulla Convenzione sostanzialmente per la violazione dei principi comunitari. L'amministrazione chiese la registrazione con riserva e in quella sede le Sezioni riunite della Corte dei conti ribadirono l'illegittimità della Convenzione madre, su cui poi sono nate tutte le altre convenzioni. La convenzione è quella di Autostrade per l'Italia", proseguono i magistrati.
"Parole che dimostrano quello che il Movimento 5 Stelle dice da anni: l'incredibile e illegittimo squilibrio nei decenni tra ente concedente e società concessionaria ha garantito un enorme privilegio ad Autostrade, senza che ci fossero adeguati investimenti nella rete, come la drammatica vicenda del Ponte Morandi (ma non solo) ha dimostrato", commenta Andrea Cioffi, senatore pentastellato, componente della Commissione lavori pubblici di palazzo Madama e facilitatore M5s per trasporti e infrastrutture. "Inoltre la Corte dei conti ha puntualizzato come i concessionari autostradali possano tutt'ora affidare a società in house appalti per lavori in misura nettamente superiore rispetto ad altri concessionari. Ennesimo privilegio di un sistema che deve finire una volta per tutte", conclude il senatore M5s.
UNA NUOVA TARIFFAZIONE - Una rapida introduzione del nuovo sistema tariffario unico di pedaggio dell'Autorità dei Trasporti. E' l'auspicio espresso dalla Corte dei Conti nel corso dell'audizione. Per i magistrati contabili va colta "l'opportunità di individuare il punto di equilibrio fra remunerazione del capitale e tutela degli interessi pubblici e dei consumatori, in un contesto di una più concreta attuazione dei principi della concorrenza e dell'efficienza gestionale". Per i magistrati contabili "la regolamentazione dovrebbe perseguire l'obiettivo di fissare le tariffe in modo da consentire un rendimento sul capitale investito compatibile con quello di mercato per investimenti di rischio comparabile. In tal senso, il nuovo sistema tariffario unico di pedaggio elaborato dall'Autoritàsi prefigge di ridurre la remunerazione del capitale, introdurre parametri di efficienza più stringenti, restituire parte dei ricavi generati dal traffico oltre le previsioni e indurre al pagamento di penali per i ritardi negli investimenti".
AUTOSTRADE SCRIVE AL MIT - Nel frattempo, il cda di Autostrade per l'Italia ha deliberato di comunicare al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti "la volontà della Società di proseguire - anche successivamente al 30 giugno 2020 - le interlocuzioni per la definizione concordata della procedura di contestazione avviata dal Concedente il 16 agosto 2018, fermi e non rinunciati comunque i propri diritti maturati e maturandi, ai sensi della Convenzione Unica in relazione ai mutamenti sostanziali del quadro legislativo e regolatorio introdotti dal decreto Milleproroghe emanato in data 30 dicembre 2019". Autostrae, prosegue la nota, "stante la permanenza dell'efficacia della concessione" ha confermato "al Concedente che continuerà a dare esecuzione ai propri obblighi di concessionario, nell'auspicio di essere convocata quanto prima per la chiusura consensuale della procedura di contestazione avviata a suo tempo nei confronti della Società".
CONTE E IL DOSSIER AUTOSTRADE - "Serve un'ulteriore valutazione politica". Ovvero un confronto con le forze di maggioranza sul dossier Autostrade che potrebbe passare sia con 'bilaterali' con la ministra alle Infrastrutture Paola De Micheli sia attraverso un nuovo confronto tra il premier e i capidelegazione. E' questa la decisione assunta durante il vertice tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i rappresentanti delle forze che sostengono il governo. Su Autostrade c'è stata una riunione tra Conte, De Micheli e il responsabile del Mef, Roberto Gualtieri, in cui si è sostanzialmente deciso di continuare a trattare con Autostrade, stabilendo delle "condizioni minime al di sotto delle quali rimane irricevibile qualsiasi proposta di controparte e diventa automatica la revoca". Assenti dal tavolo ministri M5s. Ma nella riunione con i capi delegazione si è deciso per un ulteriore passaggio politico, un confronto che legittimi la prosecuzione della trattativa su Autostrade, invisa ai 5 Stelle.
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Autostrade, Corte dei Conti choc: "Illegittima la concessione del 1997"
In audizione alla Commissione lavori pubblici del Senato
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