cronaca

3 minuti e 42 secondi di lettura
Il vero e proprio disastro sulle autostrade è quello che purtroppo era facile prevedere. Facciamo un breve riepilogo: dopo decenni in cui la manutenzione ordinaria non è stata eseguita (o è stata eseguita male), è intervenuta la Procura della Repubblica che ha giustamente imposto lavori per garantire la sicurezza di chi circola sulla rete ligure (GUARDA QUI).

Così il Mit ha disposto le ispezioni e i concessionari hanno fatto partire i cantieri sono stati allestiti praticamente in contemporanea in tutta la regione, con le ispezioni nelle gallerie che stanno comportando gallerie impraticabili, scambi di carreggiata, tratti e caselli chiusi. Inoltre non è stata colta la possibilità di ‘sfruttare’ il periodo del lockdown legato all’emergenza coronavirus per concentrare gli interventi quando non c’erano veicoli in circolazione. Insomma un autogol dietro l’altro.

Purtroppo però siamo solo all’inizio di questa situazione drammatica. Da quanto abbiamo compreso attraverso informazioni peraltro lacunose, dalle ispezioni stanno emergendo gravi criticità. I cantieri non si concluderanno come avevano tentato di farci credere nei primi giorni di luglio, ma sono destinati a durare mesi paralizzando la Liguria tutta l’estate e nel prossimo autunno. Tradotto vuol dire uccidere la Liguria.

Il turismo, il commercio, il porto non riusciranno a sopravvivere in una regione in cui è impossibile muoversi (GUARDA QUI). La situazione è di una gravità inaudita. Primocanale sta producendo uno sforzo enorme da anni su questo tema sullo slancio della battaglia portata avanti dall’editore Maurizio Rossi che nella passata legislatura ha svolto il ruolo di Senatore e membro della commissione trasporti del Senato. Ricerche, analisi, proposte sono state tradotte in documenti ufficiali, interrogazioni che non hanno avuto risposta, fin dal 2014.

Oggi assistiamo ad una prima concreta reazione che parte dal territorio ligure. Le associazioni di categoria, Camera di Commercio di Genova in testa, sono in prima linea. Alcuni sindaci, da Arenzano a Rapallo, da Masone a Ronco Scrivia, dopo aver visto i loro comuni assediati dalle auto e dai camion, umiliati da scelte incomprensibili e apparentemente malvagie, hanno già messo in moto azioni legali per chiedere risarcimenti dei danni e stanno portando il loro contributo in questa battaglia.

Il governatore Toti ha nelle ultime ore deciso di forzare la mano, con una ordinanza che va oltre le competenze del suo ruolo istituzionale, ma ha quanto meno lo scopo di dare una scossa a una realtà che appare insensibile rispetto alla gravità del problema: il Ministero delle Infrastrutture e Autostrade per l’Italia in qualche modo dovranno eseguire le indicazioni di Regione Liguria ridisegnando il piano dei cantieri, oppure impugnare il provvedimento e assumersi una responsabilità che appare sotto gli occhi di tutti.

Dall’altra parte, rispetto a questa tragedia, sembrano invece anestetizzati i parlamentari liguri. A parte qualche estemporanea iniziativa assistiamo ad una imbarazzante assenza di chi dovrebbe rappresentare la Liguria al Senato e alla Camera. Il sottosegretario alle infrastrutture, il ligure Roberto Traversi, al di là della soddisfazione che esprime nel veder partire cantieri che non sono stati mai disposti prima, sembra ignorare gli effetti devastanti di questa situazione. E con lui tutti gli altri eletti in Liguria: Mattia Crucioli, Matteo Mantero, Elena Botto, Marco Rizzone, Sergio Battelli, Leda Volpi (Movimento 5 Stelle), Francesco Bruzzone, Paolo Ripamonti, Stefania Pucciarelli, Edoardo Rixi, Sara Foscolo, Flavio di Muro, Lorenzo Viviani (Lega), Sandro Biasotti, Giorgio Mulé, Roberto Bagnasco, Roberto Cassinelli (Forza Italia), Manuela Gagliardi (Cambiamo), Raffaella Paita (Italia Viva), Roberta Pinotti, Vito Vattuone, Franco Vazio e Andrea Orlando, che è pure vicesegretario nazionale del partito (Pd).

Cosa stanno facendo per la Liguria? Quali posizioni hanno preso? Si sono occupati di chiedere un dettaglio di quello che sta accadendo, dei tempi e modi con cui proseguiranno i lavori, hanno un’idea di quello che sta subendo l’economia della regione? E quali iniziative hanno programmato per difendere, aiutare, evitare il tracollo definitivo della Liguria?


Sono in molti a porsi queste domande. A queste aggiungiamo un appello, rivolto proprio a voi parlamentari eletti in liguria. Siamo passati dal lockdown del Covid-19 al lockdown di Autostrade e Mit. Aspettiamo che tutti insieme lottiate per i liguri, senza contrapposizioni. Occorre fare squadra. Siete stati eletti in Liguria per risolvere i problemi della nostra terra, e lo può fare soprattutto chi ha più peso politico, ruoli specifici ed esperienza. Se ci siete battete un colpo.