cronaca

Il risultato di contenziosi e immobilità
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Così ad occhio basterebbero pochi giorni di lavoro per rimettere in sicurezza la fettina di muro crollato sull’Aurelia, tra Chiavari e Rapallo, nel Comune di Zoagli. “Era novembre dell’anno scorso quando si è verificato questo cedimento ma è iniziato un contenzioso tra Anas, competente sulla tratta, e il proprietario del terreno che sostiene che il crollo sia stato causato da un cedimento graduale della carreggiata a mare (di Anas) che avrebbe trascinato piano piano giù il suo muro, che è finito poi sulla strada. Anas ha rimosso i sassi che occupavano la carreggiata a monte per poter poi chiuder quella a mare, proprio per il cedimento di cui parlavo”, racconta Alessandro Meucci, comandante della polizia municipale di Zoagli, comune commissariato.

Il risultato di contenziosi e immobilità
è che oggi chi passa sull’Aurelia deve sostare al semaforo, peraltro quasi in curva con la pericolosità del caso. Sono passati otto mesi, due in più di quando qualcuno, stufo delle code, ha scritto sul cartello stradale con la freccia che indica la deviazione “6 mesi vergogna”. Peraltro sull’Aurelia tra Chiavari e Rapallo ci sono sempre altri due semafori se non tre, uno quello delle Grazie (frana di un muro il 22 dicembre) e un altro, attualmente, per altri lavori. 

In tempi di cantieri e code, chiusure notturne e diurne di caselli in autostrada (vedi ad esempio quello di Rapallo il 5 luglio per chi proviene da Genova) ecco che l’Aurelia sgombra da cantieri e semafori servirebbe più che mai. Ma che in otto mesi Anas non sia stata in grado di consolidare la parte a mare che ha ceduto e che non abbia proceduto a fare il lavoro sul muro, per poi eventualmente rivalersi sul proprietario, sembra assurdo.