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"Prima del dettaglio giuridico c'è l'indirizzo politico, perché se tu hai un indirizzo politico chiaro poi lo traduci in decreto. In questo la ministra De Micheli delude profondamente. Questo dossier va risolto bene, nell'interesse generale e prima della commemorazione del secondo anno della tragedia, altrimenti ci saranno problemi seri. E' folle pensare che famiglie lobby come i Benetton abbiano questo potere, serve una legge contro il conflitto d'interessi e una legge che disciplini le attività lobbistiche. Se tu sei un grosso industriale non puoi avere partecipazioni in gruppi editoriali", ha proseguito Toninelli.
"Le politiche dei Prodi e dei Berlusconi che hanno regalato ai Benetton metà degli autostradali, con guadagni di 3 miliardi di euro all'anno, è ovvio che ci siano insidie, perché come fai un passetto di fanno causa. Hanno fatto ricorsi per qualunque provvedimento. Però prima del dettaglio giuridico c'è l'indirizzo politico, perché se tu hai un indirizzo politico chiaro poi lo traduci in decreto. Finchè ho partecipato ai tavoli tecnici su Autostrade ho sempre trovato un presidente Conte risoluto e convinto perché è un uomo di una profonda umanità che non ha mai accettato che una società se ne fottesse della sicurezza perché aveva come unico interesse quello di spartirsi dei dividendi enormi", ha aggiunto l'ex ministro al Mit.
E Toninelli conclude. "Quando ero ministro venivo sputtanato quotidianamente per il fatto che stavo cercando di rimettere al centro l'interesse pubblico anziché quello privato delle lobby. Oggi mi chiedo come abbiamo potuto allearci con un personaggio squallido e volgare come Salvini. Più Salvini mi attaccava sulle infrastrutture più era chiaro che stava difendendo potentati come i Benetton".
IL COMMENTO
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