Erano diversi i modi con cui, di volta in volta, sottraeva il denaro: distraendo i pagamenti elettronici con un pos intestato ad altra società a lui riconducibile, omettendo di contabilizzare regolarmente gli incassi giornalieri e versandoli successivamente su conti correnti a lui intestati, vendendo a terzi alcuni beni aziendali simulando anche cessioni a società ignare o inesistenti. All'imprenditore è contestata anche la truffa perché dopo il fallimento, visto che era inquadrato come dipendente, avrebbe percepito l'indennità di disoccupazione da parte dell'Inps per un totale di 15 mila euro. Altre due persone, amministratori di diritto della società fallita, sono stati denunciati.
cronaca
Truffa online e bancarotta fraudolenta, arrestato un imprenditore genovese
L'uomo avrebbe sottratto al fisco 165 mila euro
50 secondi di lettura
La guardia di finanza ha arrestato un imprenditore genovese di 50 anni amministratore di fatto di diverse società, accusato di bancarotta fraudolenta e truffa aggravata. L'uomo avrebbe sottratto al fisco 165 mila euro. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l'imprenditore avrebbe distratto beni e risorse finanziarie da una società di ristorazione poi fallita, di cui risultava fittiziamente dipendente, a scapito dei creditori.
Erano diversi i modi con cui, di volta in volta, sottraeva il denaro: distraendo i pagamenti elettronici con un pos intestato ad altra società a lui riconducibile, omettendo di contabilizzare regolarmente gli incassi giornalieri e versandoli successivamente su conti correnti a lui intestati, vendendo a terzi alcuni beni aziendali simulando anche cessioni a società ignare o inesistenti. All'imprenditore è contestata anche la truffa perché dopo il fallimento, visto che era inquadrato come dipendente, avrebbe percepito l'indennità di disoccupazione da parte dell'Inps per un totale di 15 mila euro. Altre due persone, amministratori di diritto della società fallita, sono stati denunciati.
Erano diversi i modi con cui, di volta in volta, sottraeva il denaro: distraendo i pagamenti elettronici con un pos intestato ad altra società a lui riconducibile, omettendo di contabilizzare regolarmente gli incassi giornalieri e versandoli successivamente su conti correnti a lui intestati, vendendo a terzi alcuni beni aziendali simulando anche cessioni a società ignare o inesistenti. All'imprenditore è contestata anche la truffa perché dopo il fallimento, visto che era inquadrato come dipendente, avrebbe percepito l'indennità di disoccupazione da parte dell'Inps per un totale di 15 mila euro. Altre due persone, amministratori di diritto della società fallita, sono stati denunciati.
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