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Tre gol spettacolari in due partite hanno reso l'attaccante blucerchiato l'uomo del momento
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 Dopo la doppietta al Cagliari - con il secondo gol che ha scomodato paragoni vertiginosi, per via di simili prodezze riuscite in passato a Ibrahimovic e addirittura a Cruijff - Federico Bonazzoli sembra sulla buona strada per scrollarsi di dosso la fama di eterno incompiuto con un grande avvenire dietro le spalle. “Se uno possiede delle qualità – dice alla Gazzetta dello Sport - deve coltivarle. Dopo tante stagioni in giro per l’Italia, mi sono detto che adesso era ora di cambiare mentalità. Ho capito che il talento non basta".


A 23 anni, dopo tre gol in due partite per un filotto inaugurato con la rovesciata di Udine, Bonazzoli vuole recuperare il tempo perduto, riallineandosi alla reputazione che lo accompagna fin da quando era stato il secondo più giovane di sempre a esordire nell'Inter, dopo il campione del mondo 1982 Beppe Bergomi.
"Era l’ora di darmi una svegliata, altrimenti – ammette - qui i treni continuavano a passare. Questo doveva essere a tutti i costi l’anno giusto, sono arrivato carico. L’esperienza mi ha aiutato, anche se a livello qualitativo devo migliorare. Ma ho compreso l’atteggiamento e la mentalità, questo fa la differenza".