cultura

Il progetto nato più di tre anni fa da una chiacchierata con Dori Ghezzi
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 Il mandolino di Fabrizio De André, la lambretta di Giorgio Gaber, il flauto traverso di Ivano Fossati, ma anche la chitarra di Ligabue e una vecchia Eko di Pino Daniele. Prende forma la progettazione della Casa nazionale dei cantautori e sembra già quasi di attraversarne le stanze, all'interno del complesso abbaziale genovese di San Giuliano. Progetto che, nato più di tre anni fa da una chiacchierata con Dori Ghezzi, oggi si vede confermato in tutto il suo valore dallo stanziamento di 3 milioni ulteriori da parte del Mibact. “Il ministero ci ha creduto molto e per questo ha deciso di inserirlo tra le 11 grandi opere culturali su cui investire”, commenta l’assessore regionale alla cultura Ilaria Cavo. “Con questo finanziamento, potremo realizzare l’auditorium e tutta la parte dedicata alla formazione dei ragazzi sui mestieri della musica”.

Non sarà, infatti, solo la casa dei ‘grandi’ che hanno fatto la storia della canzone italiana, la casa delle note musicali e dei testi che tutti conosciamo, la casa dove turisti e liguri potranno conoscere meglio le vite degli artisti. “Volevamo che fosse una casa viva per la musica e per questo tenevamo molto alla possibilità di realizzare delle vere e proprie aule studio dove i giovani possano confrontarsi con questo mondo e le sue professionalità, oltre ad avere uno spazio per eventi live”, prosegue l’assessore. E il Mibact andrà proprio a sostenere questo secondo lotto di lavori, raddoppiando di fatto i fondi complessivi, dato che la prima tranche di finanziamenti ammontava a circa altri 3 milioni di euro.

In primo piano Fabrizio De André, Luigi Tenco e Gino Paoli, nell'ottica di valorizzare i cantanti nostrani: affianco a loro presenti anche i più amati nel panorama del cantautorato italiano. Spartiti, strumenti musicali, oggetti di scena, ma anche video multimediali e punti di ascolto andranno a comporre il museo che valorizzerà non soltanto il complesso abbaziale ristrutturato, ma anche la zona di Corso Italia a Genova dove nascerà un nuovo polo culturale e turistico. Quando? Difficile prospettare una data, ma si lavorerà intensamente nei prossimi due anni per far sì che si possa inaugurare il prima possibile.