
Era inevitabile che la nuova ordinanza del Governo firmata dal ministro della salute Roberto Speranza destasse qualche polemica e molta ironia, specialmente tra i più giovani che in questi giorni magari ancora si trovano nelle località estive e avevano in mente di festeggiare gli ultimi giorni di vacanza. Che il Covid-19 non sarebbe andato in ferie si sapeva già da giugno, così come era facile immaginare che con la riapertura dei locali i giovani ci sarebbero andati e per ballare.
Come sempre ci sono stati locali che hanno rispettato le regole, con mascherine obbligatorie in fila, misurazione della temperatura e capienza ridotta per consentire il distanziamento, mentre altri non hanno fatto lo stesso. Così come ci sono stati ragazzi che sono stati ligi alle regole e altri che invece se ne sono fregati. Un po' come quelli che salgono sull'autobus già pieno e con la mascherina al collo. Ma per qualche nuovo contagiato, la maggior parte di rientro dall'estero, si è deciso di danneggiare l'intero settore. Settore che fino all'ultimo non sapeva se sarebbe ripartito e che proprio in questi giorni entrava nel vivo della programmazione estiva.
Prevenire meglio che curare? Certo, ma non nell'epoca di convivenza con il Coronavirus. Altrimenti cosa si farà non appena ci saranno i primi casi a scuola? O nelle grandi aziende? O ancora sulle crociere che stanno per ripartire proprio in questi giorni? Bisogna trovare un modo per vivere la normalità, facendo proprie le regole. Regole che però devono valere per tutti e in ogni circostanza.
E poi di certo non sarà questo a tenere a casa i giovani. Proprio perché esistono anche tanti altri modi per vedersi e divertirsi, i ragazzi lo faranno lo stesso. Ma magari lo faranno a casa, senza controlli, sanificatori e distanziamento, un po' come alla grigliata di Savona del 1 agosto da cui continuano a spuntare casi. E forse allora era meglio un po' di macarena.
IL COMMENTO
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