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"Le aziende sono riuscite a recuperare le produzioni che avevano dovuto interrompere per il lockdown, non hanno subito grandi cancellazioni e hanno continuato a lavorare. E questo riguarda sia la grande nautica che la piccola, per la quale si temeva di più. I numeri sono meno preoccupanti di quelli che avevamo ipotizzato in principio" spiega Marina Stella, direttore generale di Confindustria Nautica. "Abbiamo messo a fattor comune le forze e le energie necessarie per reagire positivamente all'emergenza Covid-19. E ora abbiamo presentato al Mise un piano per il sostegno agli investimenti della filiera, in chiave di sostenibilità" sottolienea il presidente Saverio Cecchi.
Intanto su charter e leasing nautico pesa un aumento dell'Iva al 22% da novembre, che rischia di favorire le aziende estere e mettere in crisi le vendite visto che in Italia il 90% degli acquisti di imbarcazioni avviene con la formula del leasing nautico. In gioco ci sono 500 milioni di finanziamenti in leasing che potrebbero dirottarsi all'estero. "Il settore del charter nautico rischia di perdere il 15% dei contratti mettendo conseguente in bilico oltre 5 mila posti di lavoro".
IL COMMENTO
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