Il ministro dell'Ambiente Sergio Costa per il candidato presidente dei giallorossi Ferruccio Sansa, il leader della Lega Matteo Salvini per Giovanni Toti. E Maria Elena Boschi per l'ingegnere e professore universitario Aristide Massardo, il candidato di Italia Viva che non ha voluto sostenere Sansa impedendo così di riproporre in Liguria la stessa alleanza di Governo. Sono i big che hanno animato la penultima campagna per le regionali in Liguria.
A Genova ennesima contestazione per Salvini, che per sostenere i candidati leghisti era stato anche a Loano e a Sanremo. Un centinaio di persone vicine ai centri sociali e a Genova Antifascista manifesta in piazza Settembrini, nel quartiere di Sampierdarena. Corteo con cartelli e fischietti, davanti a un imponente servizio d'ordine. "Genova non si lega". "Genova è solo antifascista" e "fuori i fascisti dalla città" sono gli slogan. Il leader leghista risponde cosi': "Sono cresciuto a pane e De Andrè. Sogno il giorno in cui potrò fare due passi in centro a Genova come Matteo Salvini senza mobilitare decine di poliziotti come oggi".
A Genova Salvini sottolinea ancora una volta il buon governo di Toti e della Lega e annuncia che i prossimi 5 anni di amministrazione serviranno per migliorare ancora di più i servizi. Chiusura di campagna elettorale in largo XII ottobre, esattamente dove si tenne anche l'ultimo comizio per le comunali che portò al successo di Marco Bucci, primo sindaco di centrodestra del Comune di Genova, voluto proprio dalla Lega.
Sull'altro fronte il ministro dell'Ambiente Costa parla dei temi green tanto cari al candidato Sansa che fa della lotta al cemento, della salvaguardia del territorio e dello sviluppo dell'entroterra alcuni punti forti della sua azione politica. Costa ricorda che i parchi sono volano di sviluppo economico green e che Toti non ne ha capito la loro importanza. Ma Costa tratta anche un tema politico che in Liguria è divisivo: la gronda, il raddoppio autostradale del nodo genovese nel tratto del ponente cittadino. Il Pd vuole l'opera il M5s frena e ama un percorso ridotto, idea che piace a Sansa e al ministro Costa. "L'opera ha costi ambientali da valutare", dice. E così 'Cambiamo', il partito di Toti attacca: "Costa sconfessa la De Micheli", su un'opera che per partire basterebbe solo una firma, dicono gli arancioni totiani.
E poi c'è Boschi che rivendica per Italia Viva il ruolo di alternativa alla destra sovranista. "Italia Viva è nata un anno fa per essere una alternativa alla destra sovranista ma anche alla alleanza strutturale tra Pd e 5Stelle. Il candidato Massardo è l'uomo giusto per chi crede in questo progetto. La Giunta Toti a trazione leghista ha regalato 5 anni di immobilismo".
IL COMMENTO
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