"Basta appalti al ribasso, dignità a educatrici ed educatori", "Lavoriamo nel disagio per trasformarlo, non per subirlo". Sono questi alcuni degli slogan che le educatrici e gli educatori scolastici in appalto, circa un migliaio a Genova, che hanno dato vita a una manifestazione di protesta. Un presidio che doveva svolgersi sotto palazzo Tursi ma che, per le norme anti Covid, è stato spostato prima in Piazza della Vittoria e successivamente in piazza De Ferrari.
"Stiamo cercando di dire a tutti che svolgiamo un servizio pubblico che viene dato in appalto a cooperative private e ogni anno le condizioni lavorative peggiorano costantemente. Sopratutto con il Covid, con la didattica a distanza nella quale spesso non siamo nemmeno compresi, ci siamo trovati a perdere ore, ad avere stipendi che per molti sono arrivati a zero. Chiediamo l'internalizzazione del servizio, che viene svolto nelle scuole comunali e statali e che vorremmo equiparato anche a livello di trattamento contrattuale", spiega Simone Lazzerini, un educatore genovese.
cronaca
Scuola in ebollizione, rabbia e protesta degli educatori in appalto
Un migliaio di persone hanno protestato a Genova
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