sport

Tra protocolli che mancano e decisioni che sembrano paradossali
2 minuti e 34 secondi di lettura
Il match Genoa-Torino è stato rinviato "a data da destinarsi". Lo annuncia la società granata in un tweet dopo che la situazione in casa rossoblù, dove si sono registrati 15 casi di Covid, 11 fra i calciatori della rosa di Maran, si è aggravata. La gara, valida per la terza giornata di serie A, era in programma per sabato pomeriggio alle 18.

Il Consiglio straordinario della Lega Serie A, oltre al rinvio del match ha previsto, da adesso in poi, l'applicazione delle norme Uefa: se una squadra ha 13 calciatori a disposizione compreso un portiere, la partita si potrà svolgere. La squadra che non scenderà in campo subirà la sconfitta per 0-3 a tavolino. Il Consiglio ha inoltre stabilito, nel caso in cui si dovessero registrare in settimana almeno dieci positività nel proprio organico, la possibilità per una volta nell'arco della stagione, di chiedere il rinvio della partita. Nel caso di Genoa-Torino, il club rossoblù ha potuto usufruire di questo opportunità ottenendo il rinvio della partita.

Nervi tesi in casa Napoli, l'ultima squadra incontrata dai rossoblù.
"Da domenica scorsa a sabato ci saranno tre prelievi, non accadrà quanto accaduto al Genoa, anche perché ci sono situazioni diverse. Già col secondo prelievo avremo notizie più precise. Con quelli di sabato avremo la certezza di poter partire con serenità per Torino. Siamo in una ripresa del Covid e i laboratori stanno lavorando come una macchina da guerra ed il risultato è partire sabato sera o domenica mattina in aereo", ha detto Vincenzo Mirone, responsabile della consulta medica del Napoli. "Genoa-Torino è giusto posticiparla. Il presidente De Laurentiis sta benissimo", ha concluso.

"Se ti mancano 13-14 giocatori che partita è? Penso che può starci, non sarebbe stata una partita corretta: ti mancano i giocatori della prima squadra e sei quasi costretto a chiamare elementi della Primavera", ha detto il tecnico viola Beppe Iachini sul rinvio di Genoa-Torino. "Quel che è accaduto al Genoa può accadere a qualsiasi squadra. Noi ci auguriamo che ciò non accada più a nessun'altra squadra. Ci auguriamo che si trovi qualcosa come antidoto per questa malattia e tutti si torni a vivere una situazione di normalità, col ritorno anche del pubblico sugli spalti".

PROTOCOLLO UEFA E DEROGA-JOLLY - ll Consiglio di Lega all'unanimità ha deciso di adottare per questa stagione la formula utilizzata dall'Uefa che prevede si debba giocare con 13 calciatori disponibili compreso un portiere. In deroga a questa norma, nel caso in una società si verificasse un focolaio Covid con più di 10 giocatori positivi riscontrati nell'arco di una settimana (nel caso del Genoa sono 11), il club interessato può chiedere il rinvio di una partita. La 'deroga' può essere concessa solo una volta nell'arco di una stagione. Il Genoa quindi non potrà più avanzare altre richiesta di questa natura. La stessa norma si applicherà una sola volta anche in Coppa Italia, ma esclusivamente nelle sfide di semifinale o in finale.