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Tre i punti sollevati sul divieto alle feste, a partire dal fatto che, spiega il governatore, "se non si tiene conto delle caratteristiche del luogo, si va al di fuori delle regole che ci siamo dati finora sulla proporzionalità. Inoltre, è iniquo legare le feste a celebrazioni di tipo civile o religioso, ma ognuno festeggia un po' quello che gli pare. Infine, abbiamo chiesto una clausola di salvaguardia per i matrimoni, che si organizzano con largo anticipo e con grande dispendio economico, e quindi abbiamo chiesto di prevedere rimborsi". Secondo tema delicato, il potenziamento del trasporto pubblico: "Mercoledì (14 ottobre) al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti si apre un tavolo con le Regioni. Continuare a fare tira e molla su autobus e metropolitane non ha molto senso in questo rinnovato clima di allarme Covid".
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Anche sui ristoranti si è dibattuto a lungo: "Riteniamo che lo stop imposto a mezzanotte vada inteso come limite per accogliere le persone e non come chiusura del locale", spiega il governatore. Che, poi, si dice "dispiaciuto per la sospensione delle partite di calcetto amatoriale". Insomma, aggiunge il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, "abbiamo cercato di fare osservazioni indispensabili, con scrupolo, perché provvedimenti che devono evitare il propagarsi della pandemia non si trasformino in regole particolarmente inique e penalizzanti per le categorie. Abbiamo anche chiesto al governo di mettere sul tavolo adeguate misure di compensazione, a chi si vede limitare la propria attività economica".
Proposte che comunque sono cadute nel vuoto. "Il governo ha voluto ancora una volta decidere tutto da solo e tutto uguale per tutta Italia, cosa che io ritengo non solo ingiusta ma anche inutile e dannosa", incalza il governatore ligure. "Le Regioni, come sempre unite quando si tratta del bene comune, fino all'una di notte hanno discusso il Dpcm con il Governo ma nessuna delle nostre osservazioni è stata recepita e questo non è affatto un bel segnale".
Per Toti, "servono subito misure economiche di compensazione o ci troveremo di fronte a un disastro. Il nostro Pil è a -10%, vuol dire che tanta gente non lavora e che altrettanta perderà il posto". Per quanto riguarda "quelli che esultano per le chiusure e le limitazioni, ricordo che dietro queste attività ci sono migliaia di lavoratori e di famiglie, idem per il calcio. Si fa presto a dire che è l'ultimo dei nostri problemi, così come è un po' da moralisti punire solo i ragazzi della movida, un mondo dietro il quale ci sono altrettanti posti di lavoro da tutelare", conclude il governatore ligure.
IL COMMENTO
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