![](https://www.primocanale.it/materialiarchivio/immagininews/20201021155655-tiktok_tarocco.jpg)
Partendo dall'individuazione di un negozio nel centro cittadino, dov'erano esposti per la vendita articoli di abbigliamento e mascherine di cotone recanti il marchio contraffatto, i finanzieri hanno ricostruito i ruoli di 14 soggetti del sodalizio specializzato nel falso e riconducibile a un unico polo produttivo a Prato, in contatto con diversi negozi al dettaglio individuati in Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Molise, Lazio e Campania. Oltre alla merce sono stati sequestrati anche oltre 15mila euro in contanti.
Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di La Spezia, hanno permesso di risalire la 'filiera del falso', grazie al monitoraggio di alcune pagine internet specializzate nella vendita di abbigliamento on-line. Le imitazioni, tutte prodotte a Prato, venivano commercializzate sia presso una rete di negozi al dettaglio in varie Regioni italiane, sia su Internet, attraverso siti e pagine di social, conquistando numerosi 'Like' e incrementando le vendite, anche grazie all'ottima fattura dei capi di abbigliamento illecitamente prodotti.
I finanzieri hanno sottoposto a perquisizione un deposito di stoccaggio e una serigrafia a Prato ove, oltre ai capi neutri pronti ad essere 'brandizzati' con migliaia di etichette Tik Tok, sono stati rinvenuti numerosi cliché in metallo, rotoli di carta griffata per il packaging e stampanti di ultima generazione, anche 3D. L'analisi della documentazione contabile ed extracontabile ha permesso di individuare e procedere a ulteriori perquisizioni e sequestri di articoli contraffatti in alcuni negozi a Milano, Livorno, Bologna, Ravenna, Ancona, Roma, Campobasso, Napoli e Salerno.
IL COMMENTO
Torna “Ti ricordi?”, quando la memoria racconta la storia recente di Genova
Cassinelli alla Suprema Corte, onore anche per Genova liberale