
L’obiettivo di Avventura Urbana su mandato M5s sarà quello di “mettere insieme la griglia di temi e discussioni agli Stati generali”. Uno scopo di indirizzo quindi per una società che nel suo Dna ha come missione la mediazione nei conflitti pubblici. Di fatto, la società fondata da Andrea Pillon e Iolanda Romano - già Commissario straordinario di Governo per la linea ferroviaria Av/Ac del Terzo valico dei Giovi - viene chiamata da vari committenti (tra cui la famiglia Benetton) “per cercare di far digerire a popolazione e gruppi organizzati di volta in volta la realizzazione di grandi e piccole opere pubbliche”. Dalla mediazione fra No Tav e Sì Tav alla mediazione tra i litigi interni dei grillini il passaggio è ormai consumato con l’abbraccio a un mondo non proprio affine agli eredi dei meetup.
Pillon stesso nel suo curriculum sottolinea che “ha svolto per oltre 20 anni attività di mediazione nei conflitti e public engagement nel campo delle infrastrutture di interesse pubblico, con l’obiettivo di analizzare l’opportunità delle opere o di rivederne il progetto in modo da massimizzarne l’attività”. I clienti di Avventura Urbana sono tanti, tra pubblici e privati. Tra questi spicca Autostrade per l’Italia dei Benetton con fior di consulenze “per far digerire la Gronda alla popolazione locale (commessa fra il 2009 e il 2016)”. Inoltre, sempre il cv di Pillon rivela che si è occupato personalmente del raddoppio della A10 (dei Benetton) con la realizzazione della Gronda, come della Torino-Lione e di altre grandi opere ‘da digerire’.
Intanto prosegue la commedia degli equivoci sulla sorte di Autostrade. Cassa Depositi e Prestiti ha offerto un prezzo tra 8,5 e 9,5 miliardi di euro. Ma Atlantia chiede fino a 12 miliardi. Il prezzo sarà definito dal Piano economico finanziario al vaglio del Mit. Con un Pef più severo di quello concordato nel corso dell’estate i Benetton non lascerebbero Autostrade, con correzioni più omeopatiche Atlantia invece accetterebbe. Il ministro Paola De Micheli dovrebbe però spiegare le ragioni della stangata al M5s e agli automobilisti. Per l’Autorità di Regolazione dei Trasporti “l’aumento annuale delle tariffe dovrebbe scendere dall’1,75% all’1,08%”. Le indiscrezioni parlano di limatura fino all’1,6%. Un altro salasso in arrivo per gli utenti e un'altra sconfitta per i duri-e-puri dei 5 Stelle. Mentre in Liguria si prosegue ‘in silenzio’ tra lavori ad libitum e corsie uniche (anche) con l’alibi della pandemia.
IL COMMENTO
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