![](https://www.primocanale.it/materialiarchivio/immagininews/20201112151913-braid32.jpeg)
Braida, 74 anni, ex giocatore di buon livello, con Berlusconi e Galliani costruì il Milan più vincente di sempre, lavorando nella società rossonera dal 1986 al 2013 prima come direttore generale e poi come direttore sportivo. Alla sua figura è legato uno dei tanti misteri che circondano il passaggio di proprietà della Sampdoria dalla famiglia Garrone-Mondini a Ferrero: nel febbraio 2014, quattro mesi prima del blitz del 12 giugno quando il mondo sampdoriano sarebbe stato messo di fronte al fatto compiuto del regalo con dote del club all'allora sconosciuto Viperetta, il presidente Edoardo Garrone si era accordato con Braida per un contratto triennale da direttore generale. Non si è ancora capito, a distanza di anni, perché da una parte ingaggiare un dirigente dal passato così prestigioso, e quindi pensare a lungo termine, quando dall'altra si stava lavorando per dismettere la società. Difatti Ferrero portò a Genova, sia pure per qualche anno senza incarichi ufficiali, il suo avvocato e braccio destro Antonio Romei, mentre Braida di fatto non ebbe mai un ruolo e si sarebbe visto soltanto una volta a Bardonecchia (nella foto di Sampdorianews.net), prina della rescissione consensuale anticipata del contratto.
IL COMMENTO
Torna “Ti ricordi?”, quando la memoria racconta la storia recente di Genova
Cassinelli alla Suprema Corte, onore anche per Genova liberale