cronaca

Il 30 novembre scade il termine e il gruppo franco-indiano può recedere il contratto
1 minuto e 30 secondi di lettura
Va avanti la mobilitazione negli stabilimenti ArcelorMittal. Anche a Genova due ore di sciopero sono stati indetti per la giornata di oggi mercoledì 25 novembre dalle sigle sindacali Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm.

Ormai i tempi stanno per scadere. Il calendario dice meno cinque al 30 novembre, data in cui il futuro dell'ex Ilva forse verrà chiarito. Entro quel giorno la dirigenza di ArcelorMittal e i commissari di Ilva dovranno sottoscrivere un nuovo contratto di investimento con l’ingresso di Invitalia, così come stabilito nell’accordo di modifica del contratto di affitto del 4 marzo 2020.

A livello nazionale si terrà una conferenza stampa in cui interverranno Roberto Benaglia, segretario generale Fim-Cisl, Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Rocco Palombella, segretario generale Uilm-Uil.


Intanto il governo prova a dare un segnale così come ribadito dal premier Conte: "In queste ore stiamo definendo l’accordo con ArcelorMittal per completare il progetto di investimento per l’ex Ilva di Taranto, con un accordo di partenariato pubblico privato e un "piano articolato per rilanciare il cantiere Taranto". Mittal può recedere dal contratto di affitto pagando una penale di circa 500 milioni di euro. Per questo serve stringere i tempi. I sindacati denunciano di fatto il fermo dell'attività, nessun investimento negli ultimi mesi da parte del gruppo franco-indiano. A livello nazionale ci sono 20mila lavoratori a Genova oltre mille.

Tensione che in queste settimane ha riguardato anche lo stabilimento di Cornigliano dove oltre alla preoccupazione per il futuro c'è stato anche il caos dei licenziamenti di alcuni lavoratori per situazioni interne allo stabilimento. Fatti che negli scorsi giorni hanno portato i lavoratori di Genova a scendere in piazza. Meno di una settimana e il capitolo ArcelorMittal potrebbe subire una nuova svolta.