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“Già a settembre abbiamo lavorato a questo progetto che ha già consentito di testare il 10% della popolazione scolastica. Volevamo capire se fosse vero quello che era nell’immaginario collettivo di tutti, cioè che la scuola potesse essere fonte inesauribile di diffusione del virus”, spiega Canepa. Per questo la decisione è stata quella di effettuare i tamponi non soltanto su bambini e ragazzi sintomatici, ma su tutti, compreso il personale docente e non docente. “Un progetto unico in Italia che ha dimostrato in maniera chiara che la scuola non è una fonte di contagio. I ragazzi semmai si infettano fuori dalla scuola”.
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Dai dati in possesso della Asl3 emerge che i pochi contagi rilevati nelle scuole quasi mai sono stati individuati nella stessa classe. “C’è stato un caso che ha coinvolto cinque ragazzi positivi nella stessa classe. Ci siamo stupiti e abbiamo approfondito: gli stessi ragazzi si erano ritrovati a casa di uno di loro per una festa di compleanno, qualche giorno prima”, conclude Canepa.
IL COMMENTO
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