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La squadra di Ranieri ha bisogno dei lungodegenti Gabbiadini e Keita per tornare alla vittoria
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Un solo punto raccolto nelle ultime cinque partite per la Sampdoria, che al “Diego Armando Maradona”  viene rimontata e battuta da un Napoli imbrigliato nel primo tempo e lasciato libero di scorazzare nella ripresa. Difficile, come sempre, stabilire dove comincino i meriti di una squadra e i demeriti dell’altra, fatto sta che Quagliarella e compagni tornano dalla trasferta in Campania con un pugno di mosche.


E dire che la sfida si era messa sui binari giusti, dopo che Thorsby aveva sfiorato il vantaggio con un colpo di testa neutralizzato quasi sulla linea di porta e poco dopo Jankto lo aveva realizzato sfruttando in velocità un’intuizione di Verre. Gol meritato per la Samp, abile a chiudersi e distendersi in contropiede con la formazione di Gattuso neutralizzata sulle fasce, dove Insigne e Mertens risultavano inoffensivi.


Ma nell’intervallo l’allenatore del Napoli inseriva Lozano e Petagna, mutando atteggiamento tattico. La Sampdoria non riusciva ad adottare le contromisure ed il messicano in particolare risultava l’uomo decisivo: prima bruciando sul tempo Augello e battendo di testa Audero, poi lasciando ancora sul posto il terzino blucerchiato per confezionare l’assist perfetto per Petagna, abile a perforare il portiere con un torsione in controtempo. In mezzo anche un palo, colpito dal solito Lozano ed un paio di parate di Audero, mentre Meret restava inoperoso per tutto il secondo tempo.


Gli ingressi di Damsgaard e Ramirez non bastavano a rivitalizzare una Sampdoria che avrebbe urgente bisogno dei lungodegenti Gabbiadini e Keita per ritrovare la via di una vittoria scacciacrisi tra Verona mercoledì (quando mancherà Thorsby per squalifica) e Crotone domenica.


Rispetto allo stesso periodo della scorsa stagione, la Samp ha ancora tre punti in più, ma il margine va conservato per non sprofondare in acque pericolose per il secondo anno consecutivo.