salute e medicina

Sperimentazione conclusa dal team del dipartimento di Igiene del Policlinico San Martino
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 Il test antigenico ultrarapido per il Covid-19 con risultato in 3 minuti funziona e in due settimane dovrebbe essere disponibile. A certificarlo la sperimentazione condotta dal team di laboratorio del dipartimento di Igiene del Policlinico San Martino di Genova diretto dal professor Giancarlo Icardi terminata da pochi giorni.


Un test che parla genovese non solo per la sperimentazione a Genova ma anche perché l’azienda che lo distribuirà ha sede nel capoluogo ligure.
“Abbiamo concluso la valutazione – spiega a Primocanale il prof. Icardi – e ha dato risultati direi molto, molto positivi. Abbiamo fatto una valutazione di paragone con il tampone molecolare che è un po' il gold standard per riferimento che oggi noi abbiamo a livello non solo nazionale ma a livello internazionale e il grado di concordanza con il tampone molecolare per il test ultrarapido è stata del 97%”.


Un nuovo test diagnostico che proprio per la rapidità nel risultato e nella attendibilità che sfiora il 100% potrà rappresentare un utile strumento perché per fermare la diffusione del coronavirus bisogna agire anche sul fronte dei mezzi per individuare chi si è ammalato e può contagiare gli altri.


“Il test è ovviamente già marchiato Ce – prosegue Icardi – e questo vuol dire che può essere immesso in commercio a livello europeo come dispositivo medico”.


Un test ultrarapido che assomiglia a un piccolo lettore di bancomat e che non solo nella sperimentazione ma anche nella distribuzione passa da Genova.
“Un'azienda italiana di Genova ha praticamente concluso con chi lo produce il Sud Corea il contratto di distribuzione – annuncia il prof. Icardi - quindi io penso che nell'arco di un 15/20 giorni questo test rapido dovrebbe essere disponibile sempre non in autosomministrazione”.


Ma chi e dove potrà utilizzare questo test ultrarapido?
“So che una regione, senza specificare quale, avrebbe deciso di mettere uno di questi strumenti su ogni ambulanza per avere ad esempio un primo screening rapidissimo su pazienti o soggetti che potrebbe essere caricati a bordo delle ambulanze stesse – racconta Icardi - altre situazioni potrebbero essere quelle ad esempio degli accessi in pronto soccorso dove un primo filtro con una concordanza del 97% sui pazienti che afferiscono potrebbe già dare un'indicazione molto attendibile; poi qualcuno parlava anche dell'utilizzo a scuola anche perché ricordo che questo ‘strumentino’ e la lettura può essere vista in remoto a distanza anche da un medico il quale poi può così convalidare la prova oppure dire se la prova deve essere ripetuta”.

Il professor Icardi non ha dubbi “le potenzialità di questo strumento sono veramente enormi”, conclusa la sperimentazione il prossimo passo è quello di concordare l’utilizzo in Liguria.


“Non ho ancora avuto modo di parlare con i policy maker – conclude Icardi - con i nostri decisori a livello di Agenzia Ligure Sanitaria su come potrebbe essere utilizzato questo test ultrarapido e cosa potrebbe essere fatto a livello regionale”.