
A condurre quelle trasmissioni proprio Ilaria Cavo che racconta a Primocanale quel personaggio morto a Padova a causa del Covid. "Davanti avevamo un killer capace di uccidere 17 persone, i suoi erano occhi trasparenti, era privo della capacità di guardare le persone che aveva davanti, un narcisista, per lui gli altri non esistevano, aveva degli occhi chiari, uno sguardo che lasciava disarmati". Prima gli omicidi legati alle bische clandestine, poi gli orefici, quindi le prostitute e infine i treni. Una serie lunghissima di omicidi.
In quelle trasmissioni venivano fuori alcuni dubbi sulle dinamiche degli omicidi. Puntate che il 'mostro' guardava con attenzione. Un giorno lo stesso Bilancia scrive una lettera indirizzata a Ilaria Cavo che racconta cosa aveva scritto: "Nella lettera sostanzialmente diceva 'le scrivo perché seppur in ordine sparso sta sollevando dei dubbi giusti, venga a trovarmi che le racconto come sono andati i fatti'".
Quando le fasi processuali lo hanno permesso l'incontro a Padova è avvenuto. I racconti e le spiegazioni del perché di quegli omicidi commessi in serie uno dopo l'altro. Da lì è nato un libro 'Diciassette omicidi per caso' che racconta la storia del killer cresciuto a Genova.
"In quegli incontri Bilancia ha tentato di fare un po' la parte per risultare infermo di mente e dall'altra di adombrare l'idea di un possibile complice - racconta ancora Cavo -. La sua morte mi lascia diverse sensazioni. Certamente è stata una persona con diversi traumi, ma sempre lucida. Una persona che, almeno davanti ai miei occhi, non ha mai avuto un pentimento".
IL COMMENTO
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia
"Ti ricordi Bilancia?" 17 vittime scelte per odio e per caso