
"Stanti gli orizzonti temporali dichiarati dagli ultimi provvedimenti governativi, l'assenza di sostegno da parte delle istituzioni e malgrado i debiti fin qui contratti per comunque garantire un minimo di servizio, la società si trova comunque costretta a comunicare la chiusura dell'impianto". Nei mesi del lockdown, spiega, "a fronte di mancati incassi per circa 250.000 euro, sono ad oggi stati riconosciuti un ristoro di 3.000 euro ricevuto dal Governo, l'abbattimento del canone da parte del Comune di Genova, oltre che una (solo simbolica) riduzione della Tari: per un totale di soli 18.700 euro". A pieno regime nel 2020 l'impianto sportivo ha lavorato solo 2 mesi, e altri 3 con vari vincoli, per ulteriori costi e debiti, anche verso gli utenti, ai quali ha poi riconosciuto i servizi non fruiti.
La società si dichiara orgogliosa del lavoro svolto in questi anni di gestione, Crocera Stadium aveva riaperto i battenti nel 2003, dopo un quindicennio di abbandono, mani dirigenti oggi hanno deciso di "alzare bandiera bianca e, alla luce delle incertezze sul futuro, confermano che in assenza di un urgente oltre che coerente sostegno economico straordinario, viene messa a rischio anche la riapertura dell'impianto, se e quando sarà finalmente consentita dalle norme".
IL COMMENTO
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