A far fare il giro dell'episodio in tutta Italia, che ha visti coinvolti anche i consiglieri Valeria Amadei (FdI) e Mauro Siri (candidato indipendente alle Comunali sconfitto), è stata anche la concomitanza con il Giorno della Memoria. Ma i tre si sono difesi dicendo che il gesto è stato equivocato e che si trattava solo della votazione per l'approvazione del bilancio comunale.
"In attesa di giustizio, la Lega ha preso la sua decisione. Biamonti è un consigliere che milita in Lega da 30 anni. Qualora si acclarassero comportamenti non accettabili per il nostro movimento che nasce con radici diverse, valuteremo l’espulsione", ha poi aggiunto Rixi. "La Lega da sempre sostiene i valori della Repubblica e della Resistenza. Per questo condanniamo però la 'caccia al mostro' con messaggi disgustosi sui social con minacce esplicite. Chiedo che ci sia un ritorno alla forma e alla sostanza nell’altro di un ragionamento democratico per non creare il contrario di quello che si deve difendere".
Intanto la Digos di Genova ha denunciato per violazione della legge Mancino Valeria Amadei, Francesco Biamonti e Mauro Siri. L'articolo 2 della legge Mancino punisce "chiunque, in pubbliche riunioni, compia manifestazioni esteriori od ostenti emblemi o simboli propri o usuali delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi" che incitano alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.
Gli agenti della Digos, agli ordini del dirigente Riccardo Perisi, erano andati a Cogoleto per raccogliere le testimonianze dei consiglieri e dei dipendenti comunali presenti in aula al momento del voto e acquisire la videoregistrazione originale del consiglio comunale. Le denunce sono state consegnate nelle mani del procuratore capo Francesco Cozzi. La Procura valuterà nelle prossime ore l'apertura di un fascicolo sulla vicenda.
IL COMMENTO
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