Le prime parole pronunciate da Conte sono di ringraziamento al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Un prezioso interlocutore negli anni dei miei mandati” ha detto Conte, e con il quale il premier dimissionario sottolinea di aver costruito sia rapporti istituzionali che personali.
“Desidero anche ringraziare gli amici della coalizione che hanno lealmente collaborato per la realizzazione del nostro progetto politico”, ha continuato Conte, che ieri ha incontrato il presidente neoincaricato Draghi, con il quale ha avuto quello che definisce: “un lungo colloquio, molto aperto, al temine del quale gli ho fatto gli auguri di buon lavoro”.
L’avvocato degli italiani si pone come colui che condurrà il Movimento 5 Stelle all’interno del perimetro della maggioranza che sosterrà Draghi.
“Chi mi descrive come un ostacolo alla formazione di una nuova esperienza di governo, non mi conosce, o forse parla in malafede. I sabotatori cerchiamoli altrove. Io sempre ho lavorato per il bene del paese e perché si possa formare un nuovo governo” ha continuato l’ex premier, auspicando che il nuovo esecutivo sia di tipo “politico e che sia solido, perché le urgenze del paese sono politiche, e non possono essere affidate a squadre di tecnici”.
Poi Conte tenta di scongiurare una scissione interna: “Mi rivolgo agli amici del Movimento, io ci sono e ci sarò. Agli amici del Pd e di Leu dico che dobbiamo continuare a lavorare tutti insieme perché il nostro progetto politico, che ho chiamato Alleanza per lo sviluppo sostenibile, e che ha iniziato a dare buoni frutti, possa continuare, con l’obiettivo di modernizzare il Paese” ha concluso Conte.
Così l’avvocato, terminato il suo discorso si è aggiustato il ciuffo mosso dal vento, e si è diretto verso Palazzo Chigi, per rientrare nelle stanze della politica.
E intanto al via le consultazioni da parte di Draghi. Si comincia in queste ore con i partiti minori, per poi terminare sabato con la Lega. Il sostegno a Draghi arriva sia da Di Maio che da Conte, ma anche da Silvio Berlusconi, che dando il suo consenso all’ex presidente della Bce, ha aperto un spaccatura nel centrodestra.
Tra le ipotesi avanzate per la formazione del governo a guida Draghi, i ministri uscenti Lamorgese, Boccia e Franceschini. E potrebbe esserci un posto da ministro degli Esteri o da vicepremier anche per lo stesso Conte (LEGGI QUI).
IL COMMENTO
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