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Nella città dei fiori sono state centinaia le lettere di coloro che operano nel settore cultura e che chiedono risposte raccolte da Ultima Ruota, l'impresa simbolo di un gruppo di lavoratori dello spettacolo che sono partiti da Milano e sono arrivati a Sanremo alla vigilia del Festival
Un'accoglienza da campioni quella registrata nella città dei fiori, per i 15 in sella più altri in supporto. La volontà è che il collega Amadeus, direttore artistico del Festival, accolga le testimonianze di tutti quelli che non hanno più potuto lavorare da un anno.
"Come nostro collega e lavoratore dello spettacolo - ha detto uno dei partecipanti, Massimo Mennuni, scenografo di Milano - chiediamo ad Amadeus di venire a raccogliere le testimonianze dei lavoratori e di renderle visibili alla società civile attraverso quello che è il più grande festival in Italia".
L'evento è stato supportato dalla Cgil: "Abbiamo aderito volentieri a questa manifestazione - ha detto il segretario provinciale imperiese del sindaco, Fulvio Fellegara -. Lo spettacolo è un settore di estrema importanza per la ripartenza. Un impoverimento, non solo economico, ma anche culturale, sarebbe un danno enorme per il Paese". La carovana a pedali ha toccato piazze, musei e teatri, luoghi vitali per il territorio che sono stati chiusi per la pandemia.
Ma nella Sanremo blindata in zona Ariston c'è più attenzione alla partenza di un Festival che non piace a nessuno. Scontente tutte le categorie, dagli alberghi ai ristoranti che lavorano solo per lo staff, ma che non vedono nessuna prenotazione di turisti ai tassisti che non possono muoversi in città a causa delle restrizioni, a tutti coloro che non lavorano da un anno come le palestre. Per non parlare dei residenti, che vedono scuole e parchi chiusi, mentre la città registra più di 3 mila presenze da tutta Italia.
Come era prevedibile, impossibile tenere lontani i curiosi nonostante le norme anti-Covid, sia nei pressi del Teatro Ariston sia degli alberghi, per cui qualche assembramento si è registrato.
IL COMMENTO
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