Le grotte dell'inferno di Villa Pallavicini a Pegli, il paradiso e il camelieto in "Presa diretta"
Scenari da sogno in uno dei tesori appena riaperti al pubblico
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di Elisabetta Biancalani
A guardarle oggi, dopo 170 anni da quando furono costruite, sembra incredibile che nel 1846 la conoscenza e l'abilità umana fossero a questi livelli: le grotte di villa Durazzo Pallavicini di Genova Pegli sono tornate al loro antico splendore, compatibilmente con il tempo trascorso, dopo anni e anni di chiusura per lavori. Si tratta di un vero e proprio gioiello che stasera alle 20 e domenica alle 14.30 potrete scoprire in "Presa diretta". Abbiamo scritto "costruite" perchè così fu: non si tratta, contrariamente all'apparenza, di grotte originali ma di un vero e proprio impiato di strutture calcaree, stalattiti e stalagmiti, "prese soprattutto ad Isoverde, in altre zone della Liguria e forse addirittura in Sardegna" spiega l'architetto Ghigino che è direttrice di palazzo Pallavicini.
Ci accomapanerà alla scoperta dell'inferno, così come venne concepito dal fondatore, dove scorre l'acqua del laghetto incantato che all'esterno rappresenta invece il paradiso empirico e poi quello terrestre con i giardini di Flora.
Ma non è finita: approfittando della primavera entrante ci scioglieremo nei colori delle camelie in fiore, in una esplosione di bianco, rosa di ogni sfumatura per una grande prova di ricchezza, come erano le camelie nel 1800.
IL COMMENTO
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