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Forse non tutti sanno che oltre alla prima squadra ed al settore giovanile, al Pertini c'è spazio anche per la Levante for Disabled, la squadra dedicata a chi ha subìto amputazioni agli arti. Un'iniziativa nata 4 anni fa e cresciuta nel tempo, così come ci racconta Marco Doragrossa, presidente della Levante C Pegliese.
"La Levante C Pegliese è un progetto che è rinato nel 2013 con la creazione di una sezione di scuola calcio per bambini normodotati, successivamente nel luglio del 2017 ha avuto luogo lo sviluppo della scuola calcio e del settore giovanile qui al campo Sandro Pertini di Multedo. Nel novembre 2017 abbiamo dato inizio anche alla sezione di sport per disabili, un'avventura che è inziata invitando qua a Pegli la Nazionale italiana di calcio Amputati; in quell'occasione venne a fare una prova Marco Pollicino, che ha sposato immediatamente la nostra causa. E' grazie allo sport che le persone con disabilità possono trovare un reinserimento sociale e sportivo. Dopo qualche mese siamo riusciti a mettere insieme una squadra, ed oggi siamo arrivati ad essere 14 ragazzi tra i 10 ed i 52 anni d'età, una formazione davvero eterogenea."
"Il progetto vuole proseguire sulla propria strada e sviluppare sia l'aspetto sportivo sia quello di reinserimento della persona nella società: chiunque viene da noi deve poter vivere l'esperienza non da diversamente abile ma da autentico atleta: nel momento in cui ci cambiamo negli spogliatoi diventiamo tutti uguali, facciamo attività sportiva insieme. Restano ovviamente le difficoltà che possono essere motorie o visive, ma rimaniamo tutti atleti."
"La pandemia ha colpito anche noi sia per quanto riguarda il calcio sia per la gestione della spiaggia - oggi si è ripreso anche con le attività di beach volley - per cui stiamo cercando di ripartire. E' stato un anno difficilissimo per le società sportive che hanno dovuto superare enormi difficoltà economiche e gestionali, perché con i tanti decreti che cambiavano di continuo ci siamo trovati in difficoltà per fare in modo di non andare contro la legge. Un anno faticoso, per questo i ragazzi vanno lodati per quanto impegno ci mettono nel rispetto delle norme. Stiamo cercando di uscirne fuori cone le ossa ancora intere."
E intanto, se la situazione dovesse rimanere stabile, a fine marzo riprenderanno i campionati nazionali di calcio amputati: "I campionati riprendono, il 20 e 21 marzo saremo a Roma per la prima giornata, un mese dopo saremo a Pesaro. Le finali nazionali del campionato di calcio amputati si giocheranno per la prima volta qui a Genova, tra il 18 ed il 19 maggio. Ci auguriamo di regalare alla città un'esperienza che coinvolga tutti, e che incrociando le dita ci elevi su un gradino più alto, noi ci proviamo sempre."
"Uno dei principi che porto avanti da anni e che cerco di trasmettere e spiegare è proprio questo: una persona che ha subito un trauma di questo tipo e che cerca di rimettersi in gioco si troverà davanti a tantissime difficoltà, in tutte le attività del quotidiano. Per questo lo sport è fondamentale, perché nel momento in cui si rimette in gioco sul campo, diventa un soggetto con ambizioni e traguardi da raggiungere, ed una volta raggiunti ci sarà un avanzamento dello stato psicologico. Prenderà consapevolezza delle proprie capacità e si renderà conto che non ha finito la propria vita, ma che anzi ne può iniziare una nuova ed ancora più soddisfacente."
"Gli esempi più calzanti li abbiamo qui: due dei nostri ragazzi, Marco Pollicino e Vincenzo De Fazio, hanno giocato a calcio ma non hanno mai raggiunto il livello professionistico. In pochi mesi entrambi hanno conquistato la maglia della Nazionale amputati andandosi a giocare i Mondiali in Messico nel 2018. Questo dimostra quanto il calcio e lo sport in generale possa essere importante per la rinascita psico-fisica di una persona disabile."
Un appello per tutti coloro che si sentono ingabbiati e privati della propria libertà dopo aver subìto un trauma del genere, e che grazie allo sport possono tornare a sorridere e sentire nuovamente scorrere il fiume della vita. Perché, come ci ricorda il presidente Doragrossa, "Nel calcio l'unione fa la forza, ma la dedizione ed il sacrificio fanno la differenza".
IL COMMENTO
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