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Luigi Bruzzone, della Direzione sviluppo del porto di Genova ipotizza le ripercussioni dei giorni di chiusura del canale di Suez sui porti di Genova, Savona e Vado ligure nel webinar organizzato dall'ente con gli operatori. Non si prevedono perdite anche se i container potranno arrivare con modalità diverse, con navi feeder più piccole, dai porti di transhipment. Il nodo è organizzare al meglio il lavoro a terra per evitare congestioni.
"Avremo una concentrazione molto importante, dovremo assorbire in una settimana il traffico di due settimane di lavoro - sottolinea Giampaolo Botta, segretario generale di Spediporto -. Servirà una forte collaborazione, l'uso del pre-clearing e interventi per ridurre al minimo tempi di giacenza dei contenitori e di attesa dell'autotrasporto". Gli autotrasportatori già messi a dura prova dai cantieri autostradali, non nascondono le preoccupazioni.
"La prima è l'aumento del prezzo del gasolio che potrebbe mettere in difficoltà la nostra attività - dice Giuseppe Tagnochetti, coordinatore ligure di Trasportounito -. Poi è necessaria la massima attenzione alla programmazione altrimenti il rischio è che si scarichi tutto sulla nostra operatività".
Il presidente di Assarmatori e terminalista Stefano Messina oltre a parlare degli effetti sul porto di Genova del blocco di Suez, fa un'altra considerazione, legata alla nuova diga da realizzare nel porto di Genova e rilancia l'ipotesi doppia apertura, a levante e a ponente, già bocciata dall'Autorità portuale. "Il caso Suez - sottolinea - dimostra che la doppia entrata e uscita aiuta molto. Puoi avere maggiore flessibilità". (ANSA).
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IL COMMENTO
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