Chiudere ora, accelerare sui vaccini, programmazione per ripartire a tutti gli effetti da giugno in avanti e arrivare fino a ottobre inoltrato. La ricetta per il turismo sembra già scritta.
Il Covid e la Pasqua in rosso bloccano per il secondo anno consecutivo l'economia turistica del Paese. Disparità di trattamento tra spostamenti intra nazionali e internazionali hanno acceso la bagarre sul fronte politico. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha cercato di rimediare e ha firmato così un'ordinanza che dispone, per arrivi e rientri dai Paesi dell'Unione europea, tampone in partenza, quarantena di 5 giorni e ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni. Di fatto una misura molto simile per quanto riguarda i viaggi per tutti i Paesi extra Ue dove è già prevista la quarantena obbligatoria.
Si guarda alla stagione che verrà. L'Europa ha messo le basi per il passaporto sanitario per permettere un tracciamento e un controllo dei movimento ai cittadini degli stati membri. Dal 15 giugno il certificato digitale o cartaceo dell'Ue, non obbligatorio, indicherà il vaccino ricevuto, la guarigione dalla malattia e la presenza di anticorpi. Il rischio è che una parte della popolazione, quella fino ai 50 anni circa resti esclusa, almeno in Italia. "Il passaporto sanitario non mi spaventa - spiega Alberico Pilati, presidente di Federalberghi Liguria -, certamente servirà una legge che permetta magari con un tampone a tutti di potersi spostare altrimenti andremo a perdere il 50% della nostra clientela". La non obbligatorietà del passaporto e l'arrivo di una norma ad hoc per gli spostamenti durante l'estate dovrebbero risolvere il problema.
Intanto però questa Pasqua è saltata. Anche maggio lascia più di qualche dubbio e allora gli albergatori guardano (e programmano tutto) a partire dal primo giugno. "Dobbiamo guardare lontano, dobbiamo far sì che la stagione si allunghi almeno fino a ottobre in modo da recuperare i mesi persi - spiega ancora il presidente di Federalberghi Liguria Pilati -. I ristori arrivati? Sono ridicoli, l'anno scorso ci sono realtà che hanno perso anche 800mila euro e hanno dovuto dare fondo ai propri risparmi. I ristori servono a dare un filo di ossigeno e a tenere in vita alcune strutture ma dobbiamo pensare che la clientela sta cambiando, c'è molta attenzione sul rispetto del distanziamento". Tutto questo comporta un aumento di costi di gestione e i sostegni arrivati da Roma non sembrano poter bastare. Sono oltre mille le strutture ricettive riconosciute in Liguria e il turismo in senso ampio rappresenta una quota consistente del pil regionale. Bastano i numeri: nel 2019 il turismo ha infatti prodotto in Liguria beni e servizi stimati in 5 miliardi e 746 milioni di euro. Oltre il 6% del pil regionale.
Parola d'ordine: allungare il più possibile la stagione, arrivare all'autunno sperando nel bel tempo e in una campagna vaccinale che a quel punto dovrebbe essere definitivamente decollata. monitoraggio e controllo uniti a una programmazione adeguata sono gli ingredienti per far ripartire il turismo. Non è un caso che il Governo Draghi abbia creato un ministero dedicato proprio per studiare al meglio la ripartenza. "L'anno scorso abbiamo avuto una stagione turistica quasi normale in tutta Italia, la novità quest'anno è che oltre al piano di vaccinazione, che va molto veloce, ci sarà il lasciapassare europeo, per cui avremo una stagione sicuramente migliore e inizieranno a tornare i turisti stranieri" ha commentato il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia.
Nel 2019 le presenze turistiche in Liguria si sono attestate oltre i 15 milioni, nel 2020 il crollo causato dal Covid con il dimezzamento degli arrivi (passati da 4,8 a 2,4 milioni) e la perdita di oltre 40% delle presenze. A reggere era stato solo il turismo interno nei mesi di luglio e agosto, poi il nuovo crollo. Ora si cerca di uscire da questa situazione e si punta a recuperare almeno in parte i numeri pre-covid dell'estate. "Dobbiamo puntare a una Liguria free, un'isola felice libera da contagi" conclude Pilati.
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Vaccini, passaporto sanitario e stagione allungata: a giugno la vera ripartenza turistica
Pilati (Federalberghi) traccia la strada: "Puntiamo a una Liguria Covid free"
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