“L’uomo giusto per guidare Confindustria Genova è Sandro Scarrone, anche gli altri due possibili candidati, Umberto Risso e Sonia Sandei, sono persone degnissime ma penso che Scarrone sia l’uomo giusto. E’ genovese e ha mostrato le sue ottime capacità manageriali”: lo dice a Primocanale Augusto Cosulich, Presidente e Ceo dell’impresa di famiglia.
“A Genova siamo dilaniati dai dissidi, a tutti i livelli: ciò che manca in questa città è la condivisione, la sinergia. In molti casi non ci conosciamo neppure, ognuno fa la sua vita e non si rapporta con gli altri, è questo un aspetto che ci rende deboli - continua Cosulich - noi abbiamo bisogno di un leader dietro il quale riconoscersi".
L’armatore torna anche sulla vicenda della lettera che i terminalisti hanno scritto al presidente del porto Signorini, nella quale lo hanno accusato di essere stato cattivo arbitro nella vicenda che ha visto contrapposti i Terminal Operator di Confindustria e la Compagnia Unica: “Quella lettera è stata una grande stupidaggine – dice Cosulich – fatta nel modo sbagliato e nel momento sbagliato. Un attacco al presidente Signorini, che ha dato il meglio di sé nella gestione del porto di Genova, ha destabilizzato l’intero ambiente. La Culmv, poi, è un’istituzione del nostro porto e come tale va considerata prendendo tutto il buono che ci può dare”. Cosulich pensa anche di sapere perché quella lettera sia stata scritta: “Per avidità e, in parte, per una questione di principio. In porto poveri non ce ne sono, l’avidità purtroppo esiste”.
Cosulich ritiene anche che i fondi di investimento siano corresponsabili di questa gestione: “La tendenza a cedere quote ai fondi rappresenta un problema enorme, un vero disastro. I fondi mettono soldi che spesso sono i nostri, cercano di massimizzare i profitti per poi vendere: il modo in cui è stata trattata la vicenda Culmv è la dimostrazione che i fondi non hanno il background necessario per gestire un terminal”. Lo scontro potrebbe avere strascichi anche dentro Confindustria Genova, con la possibile scissione di una parte dei terminalisti che potrebbero aderire a un’associazione nell’orbita di Confcommercio: “Spero proprio di no – prosegue Cosulich – i terminalisti sono quattro gatti, ci mancherebbe anche che si dividessero”.
Infine una parola per il presidente uscente, Giovanni Mondini: “Ha vissuto quattro anni pazzeschi, dal ponte Morandi alla pandemia. Ha molte giustificazioni per non essere riuscito a centrare tutti i traguardi”.
porti e logistica
Augusto Cosulich: "Industriali divisi, serve un leader che li unisca"
"In porto non ci sono poveri, la lettera contro Signorini è stata una sciocchezza"
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