Ecco Alter ego, l'umanoide-infermiere usato nei reparti Covid e nato all'Iit
Un suo "collega" è entrato in servizio anche nel terremoto di Amatrice
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di Elisabetta Biancalani
Lo hanno chiamato Alter Ego nel laboratorio di robotica diretto da Antonio Bicchi, dove è stato creato, all'Istituto italiano di tecnologia di Genova, i ricercatori lo trattano veramente come una persona in carne ed ossa. In effetti questo robottino, alto poco più di un metro e 20 kg di peso, una persona lo sembra veramente, bassa di statura certo, ma in grado di stringere la mano, afferrare oggetti, passarli, compiere operazioni ben più complesse anche a distanza di migliia di km dall'operaotre che lo comanda, un ricercatore che, armato di particolari bardature e di una mascherina 3D, vede quello che vede lui, lo muove, lo fa camminare.
"Questo umanoide è stato utilizzato in molte emergenze compresa quella del Covid: veniva fatto entrare nei reparti più a rischio per evitare che personale infermieristico e medici dovessero farlo continuamente, rischiando la vita in caso di contagio" spiega Andrea Ciullo, uno ricercatori del laboratorio.
Alter ego quindi poteva portare farmaci, cibo e ritirare referti di esami come elettrocardiogrammi e simili. "Ma un suo simile è stato usato anche ad Amatrice per il terremoto, allo scopo di raggiungere aree a rischio crollo e recuperare oggetti o quant'altro. E' etremamente versatile quindi ha una gamma di utilizzi immensa".
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