
Non dimentichiamo mai che se le barriere sono state tolte, spesso dopo pochi anni da quando erano state messe e dopo decenni di battaglie dei residenti delle tratte interessate per ottenerle, è perché la Procura di Genova ha scoperto, nell’ambito di un’altra inchiesta sul crollo di ponte Morandi in cui hanno perso la vita 43 persone, che queste barriere erano insicure e avrebbero potuto uccidere qualcuno, lo deduciamo dal fatto che sono state tolte in fretta e furia nel corso di poche notti.
Ora certo, sembrano secondarie rispetto agli altri lavori che interessano le gallerie e i viadotti, certo, ma anche in questo caso se siamo in questa situazione non dimentichiamo mai che è per colpa di chi, all’interno di Autostrade, per anni non ha fatto i controlli che doveva e quindi oggi, e chissà per quanto, i liguri e chi transita in Liguria si troverà ostaggio di code e in balia delle situazioni di pericolo che questi cantieri creano.
Nessuno ci venga a raccontare che “per fortuna che fanno i lavori e rimettono le barriere” perché se avessero fatto le cose in regola quando dovevano, oggi non saremmo in queste condizioni: gente che deve partire un’ora prima per andare a lavorare perché non sa a che cosa andrà incontro, autisti dei tir costretti a guidare ore in più per raggiungere le destinazioni, aziende logistiche costrette e pagare gli extracosti di questi ritardi, addetti del mondo del turismo terrorizzati al fatto che quando riapriranno (post-Covid) le loro attività la “gente del Nord” tema di spostarsi per colpa delle code e preferisca il lago di Como alla spiaggia di Moneglia.
La Regione ha ottenuto che i lavori vengano fatti di notte per non impattare sul traffico, bene. Ma sapete quanto ci vorrà per finire tutto e tornare allo stato ante-rimozione? Quattro anni, a partire da settembre e (tolti i due km rimessi da giugno) sì quattro anni per tornare ad avere quello che in pochi giorni è stato rimosso. Non c’è da gioire, c’è da rabbrividire.
IL COMMENTO
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