Leggo che a giugno in Liguria verranno avviate le operazioni di sostituzione delle barriere fonoassorbenti lungo alcune tratte ‘pilota’, tra le più sensibili sul fronte del disagio dal punto di vista sonoro, in particolare sulla tratta cittadina della A7, tra l’innesto della A10 e quello della A12. Si tratta di circa 2 chilometri di autostrada, in entrambe le direzioni sui 37 totali interessati dai pannelli stessi. Mi domando: e dobbiamo essere contenti di questa elemosina? Bontà loro, dopo un anno e mezzo dalla rimozione delle barriere, se dopo 18 mesi si degnano di riniziare a lavorare su questo fronte, peraltro dopo le pressioni lecite della Regione, dobbiamo gioire e dire Bravi! No, non ci sto. Ci vorranno la bellezza di 4 lunghissimi anni per rimetterle tutte.
Non dimentichiamo mai che se le barriere sono state tolte, spesso dopo pochi anni da quando erano state messe e dopo decenni di battaglie dei residenti delle tratte interessate per ottenerle, è perché la Procura di Genova ha scoperto, nell’ambito di un’altra inchiesta sul crollo di ponte Morandi in cui hanno perso la vita 43 persone, che queste barriere erano insicure e avrebbero potuto uccidere qualcuno, lo deduciamo dal fatto che sono state tolte in fretta e furia nel corso di poche notti.
Ora certo, sembrano secondarie rispetto agli altri lavori che interessano le gallerie e i viadotti, certo, ma anche in questo caso se siamo in questa situazione non dimentichiamo mai che è per colpa di chi, all’interno di Autostrade, per anni non ha fatto i controlli che doveva e quindi oggi, e chissà per quanto, i liguri e chi transita in Liguria si troverà ostaggio di code e in balia delle situazioni di pericolo che questi cantieri creano.
Nessuno ci venga a raccontare che “per fortuna che fanno i lavori e rimettono le barriere” perché se avessero fatto le cose in regola quando dovevano, oggi non saremmo in queste condizioni: gente che deve partire un’ora prima per andare a lavorare perché non sa a che cosa andrà incontro, autisti dei tir costretti a guidare ore in più per raggiungere le destinazioni, aziende logistiche costrette e pagare gli extracosti di questi ritardi, addetti del mondo del turismo terrorizzati al fatto che quando riapriranno (post-Covid) le loro attività la “gente del Nord” tema di spostarsi per colpa delle code e preferisca il lago di Como alla spiaggia di Moneglia.
La Regione ha ottenuto che i lavori vengano fatti di notte per non impattare sul traffico, bene. Ma sapete quanto ci vorrà per finire tutto e tornare allo stato ante-rimozione? Quattro anni, a partire da settembre e (tolti i due km rimessi da giugno) sì quattro anni per tornare ad avere quello che in pochi giorni è stato rimosso. Non c’è da gioire, c’è da rabbrividire.
cronaca
4 anni per riavere i pannelli fonoassorbenti tolti da Autostrade in pochi giorni. E dobbiamo essere contenti?
Solo 2 km su 37 di pannelli sostituiti “subito”
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