
Ma la satira c'è sempre stata e per molti artisti non sono le parole ad offendere. Tra di loro anche il comico Andrea Di Marco che a Primocanale commenta: "Dipende molto dall'intenzione che c'è dietro e concordo abbastanza con il monologo di Pio e Amedeo: il martello lo puoi usare per costruire qualcosa o per fare male a qualcuno, ma non te la prendi con il martello ma con chi lo sta utilizzando. I neri fra di loro si chiamano 'negro' o i gay 'ricchione'. La parola di per sé non è dispregiativa, ma è quello che c'è dietro che fa la differenza. Il più delle volte il contesto e l'intento sono sbagliati", ma si può essere molto razzisti, omofobi o discriminatori anche utilizzando parole politicamente corrette come commentano i due comici foggiani su un post su Facebook.
E nel mirino adesso ci sono finiti anche i cartoni, dove il bacio del principe azzurro a Biancaneve non sarebbe consensuale. "Ma ho visto l'ultima ora su Repubblica che è stata trovata una lettera dove Biancaneve diceva 'nel caso in cui dovessi essere avvelenata, in una lingua al principe gliela darei'", scherza Di Marco.
Quello che conta è il contesto e un pizzico di autoironia. Come quella ligure. "L'ironia ha a che fare con il ridere e in Liguria non si ride", conclude il comico vestendo i panni del Movimento Estremista Ligure.
IL COMMENTO
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